domenica 11 ottobre 2015

LA ERRE MOSCIA



Diversamente dalla maggior parte dei disturbi della pronuncia o di linguaggio curati dai logopedisti, il rotacismo può essere dovuto ad un difetto organico, come la presenza di un frenulo linguale corto dalla nascita o di un palato divenuto ogivale. Esistono terapie e corsi per chi desideri eliminare questa caratteristica.

Il rotacismo è fondamentalmente una caratteristica specifica dell'individuo che consiste in un particolare uso inconsapevole della lingua: essa, infatti, negli individui affetti, vibra nella parte posteriore del cavo orale (velo palatino o zona dell'ugola), anziché nella parte anteriore del cavo vicino ai denti.

I logopedisti possono aiutare ad impostare la corretta articolazione del fonema e, con esercizi diversi in base alla tipologia di paziente, portarlo ad avere una erre "normale". Le tempistiche variano da paziente a paziente: dalle cause della dislalia, dalla motivazione, dall'età...

La pronuncia scorretta del fonema (ovvero del suono) “r” ha principalmente due tipi di origine. La prima è l’inflessione dominante nella zona di origine: per esempio, nelle zone del Parmense e dell’Alessandrino il fonema “r” risente di influenze dialettali e viene trasmesso e appreso in modo non corretto.
Diverso è il caso della “r” gutturale, la cosiddetta “r” moscia. Questo disturbo fonologico è dovuto a una difficoltà di motilità (cioè capacità di movimento) dell’articolazione della lingua. A qualunque età è però possibile impostare una corretta pronuncia della “r” con specifici esercizi per stimolare la motilità della parte anteriore della lingua e che vengono indicati dal logopedista, lo specialista che rieduca le persone che soffrono di disturbi del linguaggio.

La erre moscia è diventata il tratto distintivo di alcuni personaggi noti: in tv Renzo Arbore e Maria De Filippi, Marisa Laurito e Gad Lerner, in politica Giulio Tremonti e Fausto Bertinotti. Dai tempi di Gianni Agnelli, può conferire addirittura una patina chic alla parlata.



C'è però chi non la vive nello stesso modo e la subisce come una disabilità. Specie nei bambini, questo difetto di pronuncia può addirittura far vacillare l'autostima e compromettere la tranquillità psicologica.
«Le cause di una scorretta pronuncia delle parole che contengono la lettera erre non sono genetiche e quindi non hanno nulla a che fare con la forma della bocca o della lingua», spiega la logopedista milanese Eleonora Carravieri. «Dipendono a volte da una ritardata maturazione dei movimenti necessari a pronunciare la erre, cosa che normalmente avviene entro gli otto anni di età, o più spesso da un cattivo apprendimento dei suoni del linguaggio».
Se, per esempio, un bambino vive con la mamma, il papà, gli zii o i nonni che si esprimono con la erre moscia, automaticamente tenderà ad apprendere ed emulare il suono delle loro parole. Si scatena lo stesso meccanismo imitativo messo in moto nei figli che vivono con genitori sordomuti: tendono a esprimersi come chi sta loro intorno.

Il nome tecnico del difettuccio è rotacismo gallico, chiamato così perché è un suono presente nell'inventario fonetico della lingua francese. Se è vissuto come un problema, si può fare per superarlo una serie di lezioni personalizzate dal logopedista. Durante gli incontri, di mezz'ora circa, lo specialista invita il paziente a far vibrare la lingua in un certo modo e a mettere in pratica alcuni esercizi fonetici con parole contenenti la erre e il gruppo tr.
Purtroppo, però, tutta la professionalità appare inutile se la persona non è fermamente determinata a voler eliminare questa piccola disabilità. Anche perché ci vuole pazienza: gli esercizi vanno praticati anche a casa. Uno dei tanti previsti dal logopedista consiste nel porre sotto la lingua il classico spazzolino elettrico per i denti, ma senza le setole. In questo modo, se il paziente durante le prime lezioni ha difficoltà a far vibrare da solo la lingua in una certa maniera, può essere aiutato meccanicamente.
In fondo è come dover allenare il cervello a una nuova lingua, come se si decidesse di imparare a pronunciare correttamente qualche fonema cinese. In genere, comunque, grazie alla buona volontà e all'impegno del paziente, nel giro di dieci lezioni, una alla settimana, la erre alla francese scompare.


LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/07/dislessia-e-discalculia.html




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