Le zanzare attaccano di più all’alba ed al tramonto. Questi sono i due momenti del giorno in cui la luce del sole è diretta e non emana molto calore. Per questo, ne approfittano per rifornirsi di alimenti.
L’attività delle zanzare è piuttosto intensa prima di poter trovare una vittima che si adatti alle loro necessità. Per questo motivo, ispezionano molto bene il territorio prima di agire.
Sicuramente vi sarà capitato di udire vicino all’orecchio il loro ronzio. Questo vuol dire che vi sta analizzando per sapere se siete una preda degna.
Nella stessa stanza o nello stesso spazio possono esserci persone letteralmente divorate dalle zanzare ed altre che non riportano nemmeno un morso. Diversi gruppi di scienziati hanno cercato di scoprire perché accade questo e quali sono le motivazioni che portano l’insetto a pungere alcuni piuttosto che altri.
Recenti ricerche hanno scoperto che almeno il 20% degli individui presenta caratteristiche ben precise che li rendono più allettanti di altri alle punture di zanzare.
Secondo uno studio condotto in Gran Bretagna le sostanze presenti nel sudore, che ciascuno di noi ha in quantità diversa, sono i fattori principali a far avvicinare o meno le zanzare. Acido lattico, acido urico e ammoniaca, tutte presenti nel sudore, vengono localizzati con grande precisione dalle zanzare.
Un altro fattore che attira le zanzare è l’anidride carbonica, che il nostro organismo produce attraverso la respirazione e con la traspirazione. Grazie ad alcuni recettori che si trovano nelle loro mascelle le zanzare possono percepire la presenza di anidride carbonica emessa da qualcuno che si trova fino a 50 metri di distanza. Ne consegue che gli organismi che producono CO2 in maggiore quantità saranno bersagli ideali. Questo spiegherebbe per esempio perché le persone in sovrappeso risultino più colpite, dal momento che hanno uno scambio ossigeno/anidride carbonica maggiore.
Il metabolismo del corpo e la chimica sono due fattori distintivi che giocano un ruolo fondamentale per comprendere il grado di attrattività per le zanzare. Uno studio pubblicato sul Journal of American Medicine ha stabilito che bere una lattina di birra aumenta in maniera significativa l’attacco da parte di questi fastidiosi insetti. La ragione è dovuta al fatto che le zanzare sono attratte dal particolare odore del corpo che viene modificato dall’alcol.
Non ci sono evidenze scientifiche definitive, ma che l’aglio tenga lontane le zanzare e anche altri insetti, come ad esempio le zecche, è stato confermato da molteplici studi. Secondo i ricercatori dell’Università della Florida gli alimenti con più alte concentrazioni di vitamine del gruppo B (B1 e B6) e di vitamina C hanno il potere di alterare il nostro sudore e renderci meno invitanti.
La femmina assume in genere una quantità di sangue circa uguale al suo peso, ovvero 2-3 milligrammi. Secondo uno studio effettuato dai ricercatori dell’Institute for Biological Pest Control, la genetica svolge un ruolo importante nel determinare se siete una calamita per le zanzare, che preferiscono il sangue del gruppo 0 più di quello del gruppo B e circa il doppio di quello del gruppo A. Questi insetti considerano infatti il tipo zero più gustoso di qualsiasi altro tipo di sangue. Secondo lo stesso studio, infatti, emettiamo una sostanza che permette l’identificazione del tipo di gruppo sanguigno prima di essere morsi dalle zanzare.
Proprio perché percepiscono le sostanze contenute nel sudore, un’attività fisica come la corsa all’aperto aumenta del 50% il rischio di essere morsi. Anche la temperatura corporea fa dunque la sua parte nell’attirare l’insetto. Non a caso la zanzara che diffonde la malaria punge le persone febbricitanti, quando il protozoo causa della malattia è al massimo di presenza nel sangue.
Gli indumenti che indossiamo possono aumentare o diminuire il rischio di essere morsi. In uno studio che ha confrontato varie tonalità, i ricercatori hanno segnalato risultati molto interessanti che hanno rivelato come le zanzare sono attratte dai colori scuri. Prediligono nell’ordine: nero, rosso, grigio e blu; richiamano invece meno la loro attenzione il kaki, il verde e giallo.
La zanzara vive dalle tre alle cinque settimane, durante le quali produce altrettanti cicli di uova: punge perciò dalle tre alle cinque volte in tutto. Secondo l’American Mosquito Control Association la zanzara è 500 volte più attiva con la luna piena. I suoi attacchi avvengono all’alba e al tramonto, con le femmine che sono in grado di migrare per 40 miglia per procacciarsi del cibo.
La temperatura corporea delle donne in gravidanza è più alta e le zanzare di conseguenza attaccano con una frequenza due volte superiore rispetto ad una donna che non aspetta un bambino. La pancia di una donna in gravidanza è di 1°C più calda del resto del corpo e questo fa sì che l’organismo produca più sudorazione, attirando le zanzare.
Anche concentrazioni elevate di steroidi o colesterolo sulla superficie della pelle, secondo uno studio dell’Università della Florida, costituiscono un elemento di attrattiva particolare per le zanzare.
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