venerdì 22 novembre 2013

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Legalizzazione Marijuana Pressioni dell'ONU


URUGUAY 
 Legalizzazione marijuana
 Continuano le pressioni dell'ONU per bloccarla

Le Nazioni Unite hanno manifestato, per un'altra volta, al governo uruguayano le proprie preoccupazioni per le conseguenze che potrebbe avere la legalizzazione della commercializzazione della marijuana, ed ha raccomandato che riconsideri un confronto con loro prima di approvare il progetto di legge...
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domenica 17 novembre 2013

Droga e Afghanistan soldati-trafficanti


Droga e Afghanistan soldati-trafficanti. 

La storia dimenticata della paracadutista italiana Alessandra Gabrieli

Secondo l'Onu per l'oppio è stato un anno di produzione record, anche nella zona di Kabul, sotto il controllo delle truppe Nato. In Italia è finita in nulla l'inchiesta militare partita dal caso di Alessandra Gabrieli, militare della Folgore diventata tossicodipendente e spacciatrice dopo la missione. Indagini simili sono state insabbiate in Canada e Regno Unito




Ci sono storie che qualcuno preferisce dimenticare. Come quella dell’ex caporalmaggiore Alessandra Gabrieli: prima donna parà d’Italia, eroina nazionale divenuta eroinomane in caserma, finita in carcere due anni fa per spaccio dopo aver denunciato il giro di droga tra i soldati reduci dell’Afghanistan che se la riportano in Italia di ritorno dalla missione. Una denuncia clamorosa cui le autorità militari italiane non hanno dato seguito, com’è accaduto per analoghe inchieste estere sul coinvolgimento di militari Nato nel traffico di eroina dall’Afghanistan. Un paese che in dodici anni di occupazione occidentale ha visto regolarmente aumentare le produzione di oppio. Quest’anno si è raggiunto il record storico, secondo l’ultimo rapporto dall’agenzia antidroga dell’Onu: tutti evidenziano l’aumento della coltivazione di oppio nelle regioni sotto controllo della guerriglia talebana (+34% in Helmand, +16% a Kandahar), ma nessuno nota che nella provincia di Kabul, sotto diretto controllo del governo centrale, la produzione è aumentata del 148%. E l’Afghanistan è tornato a essere il maggior produttore di eroina del mondo.

LA STORIA DI ALESSANDRA, LA PRIMA PARA’ DONNA IN ITALIA. Alessandra portava i capelli castani aggrovigliati in una criniera di dreadlock e il piercing al naso. Suo padre, ufficiale dell’esercito, non approvava. Ma lei era una ragazzina ribelle. Sognava di fare l’artista e coltivava la sua passione nelle aule del liceo artistico Paul Klee di Genova, la sua città. Con il passare del tempo, però, il suo spirito alternativo l’ha allontanata anche da questo ribellismo convenzionale, spingendola alla ricerca di qualcosa che fosse veramente fuori dagli schemi. “Volevo fare qualcosa di diverso e di più utile rispetto alle mie coetanee”, racconterà in seguito. Così a 19 anni, dopo l’esame di maturità, si è rasata i capelli, si è tolta l’orecchino dal naso e, per la gioia di suo padre, si è arruolata nell’esercito. Non in un corpo qualsiasi, ma nella brigata Folgore, diventando la prima donna paracadutista d’Italia. Non è stata facile, ma lei ce l’ha messa tutta e ha fatto rapidamente carriera: ha preso i gradi di caporalmaggiore ed è stata inviata in missione all’estero: prima in Kosovo, poi in Libano, e perfino in Iraq, a Nassiriya. I giornali la intervistavano spesso: era diventa una specie di leggenda, un’eroina nazionale. Ma la vita in missione era dura, soprattutto per una donna, e lei pian piano iniziava a sentire il peso della sua scelta.

Nel 2007, nella caserma Vannucci di Livorno, Alessandra si trovava insieme ai suoi compagni, reduci dall’Afghanistan. Le hanno offerto di fumare con loro: eroina, purissima, afgana. Per il caporalmaggiore Gabrieli è stato l’inizio della fine. Di lì a due anni, la tossicodipendenza l’ha costretta ad abbandonare la divisa e a tornare a Genova da sua madre, dove ha iniziato a vivere di espedienti per tirare avanti, finendo presto a spacciare per procurarsi i soldi per la roba. Il 12 agosto del 2011 Alessandra, ormai segnata dall’abuso di droga, viene fermata dai Carabinieri nel corso di un’operazione antidroga volta a sgominare una rete di spaccio tra Milano e Genova. I militari le trovano in macchina 9 grammi di eroina e molta di più ne rinvengono a casa sua. In tutto 35 grammi di roba purissima che, secondo i periti dell’Arma, avrebbero fruttato fino a quattrocento dosi, a seconda del taglio. Alessandra viene arrestata con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti.



“INIZIATA ALL’EROINA DAI MILITARI DELL’ISAF”. Agli inquirenti della squadra investigativa del nucleo operativo dei Carabinieri di Sampierdarena, guidata dal tenente Simone Carlini, l’ex paracadutista racconta com’è entrata nel tunnel della tossicodipendenza. “Mi hanno iniziato all’eroina alcuni militari della missione Isaf di ritorno dall’Afghanistan. È successo nel 2007 ed eravamo nella caserma della Folgore a Livorno. Ritengo che quello stupefacente, molto probabilmente, venisse portato direttamente dall’Asia”.
 Il 20 settembre 2011 Alessandra viene condannata a tre anni e mezzo di reclusione. Ma le sue scottanti dichiarazioni costringono il titolare delle indagini, il pm genovese Giovanni Arena, a trasmettere il fascicolo alla Procura militare di Roma, che apre un’inchiesta. Le accuse dell’ex caporalmaggiore Alessandra Gabrieli non solo rivelano l’uso di droghe tra i militari italiani di ritorno dal fronte, ma adombrano addirittura il loro coinvolgimento nel traffico di eroina dall’Afghanistan. L’imbarazzo della Difesa è forte, e l’allora ministro Ignazio La Russa preferisce “non rilasciare commenti, in attesa dello sviluppo delle indagini”.

Ma di sviluppi non ce ne saranno perché l’inchiesta militare viene subito archiviata. “Non siamo competenti su questo tipo di reati”, dichiara Marco De Paolis, procuratore militare di Roma. “Spetta alla magistratura ordinaria occuparsi di stupefacenti”. Con l’emissione della sentenza di condanna da parte del giudice Carla Pastorini, il caso viene definitivamente chiuso e sulla vicenda cala il silenzio. Alessandra viene rinchiusa nel carcere genovese di Pontedecimo e del giro di eroina afgana tra i soldati italiani di ritorno da Kabul non parlerà più nessuno. Per il difensore legale di Alessandra, l’avvocato Antonella Cascione, la conclusione di questa vicenda assomiglia tanto a un insabbiamento nel quale la sua assistita ha svolto il classico ruolo di capro espiatorio. “Parlo come privata cittadina: le dichiarazioni di Alessandra rischiavano di scoperchiare un vaso di Pandora, e hanno pensato bene di sigillare subito il tappo, con lei dentro. Pensavo sarebbe scoppiato il pandemonio, invece hanno messo tutto sotto silenzio, semplicemente ignorando la sua denuncia, che si è infranta contro un vero e proprio muro di gomma”.

MILITARI-TRAFFICANTI, MURO DI GOMMA ANCHE IN CANADA E UK. Un muro di gomma che non riguarda solo l’Italia. Nel settembre 2010 il ministero della Difesa del Regno Unito avvia un’indagine sul coinvolgimento di soldati britannici e canadesi nel traffico di eroina afgana attraverso la base della Royal Air Force di Brize Norton, nell’Oxfordshire: il principale aeroporto di sbarco delle truppe di ritorno dal fronte, dove ogni settimana atterrano circa 700 soldati provenienti dalle basi Nato nel sud dell’Afghanistan. Il quotidiano che dà notizia dell’inchiesta, il Sunday Times, cita anche la testimonianza di un narcotrafficante afgano: “La maggior parte dei nostri clienti, esclusi i trafficanti all’estero, sono i militari stranieri: a fine missione ce la ordinano, noi gliela vendiamo e loro se la portano a casa sugli aerei militari dove tanto nessuno li controlla. Ne comprano tanta”. L’inchiesta militare britannica, accompagnata da un irrigidimento dei controlli alla base Raf di Birze Norton, genera molto scalpore mediatico, ma sulla vicenda cala presto il silenzio più completo.



La Difesa canadese, da parte sua, archivia velocemente la questione come infondata. Un anno dopo, però, il consigliere del Capo di stato maggiore delle forze armate canadesi, Sean Maloney, dichiara alla stampa: “Non sono affatto sorpreso che soldati occidentali smercino eroina dalle basi aeree della Nato in Afghanistan, usate dai signori della droga locali per trafficare la droga direttamente in Occidente, tagliando fuori gli intermediari pachistani e realizzando così profitti molto più elevati”. Numerose altre fonti confermano questi traffici, che vedono coinvolti non solo i militari occidentali ma anche, e soprattutto, le compagnie private di contractors, i cui velivoli operanti dagli aeroporti Nato sono esenti da controlli al pari dei voli militari. “I contractors impiegati in Afghanistan dal Pentagono, dalla Cia e dalla Nato sono una straordinaria banda di profittatori che speculano sulle guerre”, sostiene l’ex direttore dell’agenzia antidroga dell’Onu, Antonio Maria Costa. “Negli anni ho ricevuto dalle agenzie governative diversi rapporti riservati che contenevano accuse pesanti nei confronti di alcune di queste società riguardo al loro coinvolgimento nel contrabbando di droga: ritengo che non si tratti di accuse infondate”.

IL DIRIGENTE ONU: “NE RIPARLIAMO QUANDO SARO’ IN PENSIONE”. Il successore di Maria Costa alla guida dell’Unodc, Yuri Fedotov, interpellato sullo stesso argomento replica in modo eloquente: “Data la carica che ricopro, rispondo che non ho informazioni in merito, ma se ne riparliamo quando sarò in pensione la mia posizione potrebbe essere diversa”. Oltre mezzo secolo di storia di interventi armati – dallo sbarco alleato in Sicilia alla guerra in Vietnam, dal sostegno americano ai contras nicaraguensi a quello ai mujahedin afgani contro i sovietici – dimostra che il coinvolgimento dei militari nel narcotraffico è una costante, conseguenza di una realpolitik che porta a sacrificare ciò che è giusto (contrastare il narcotraffico) in nome di ciò che è necessario (sconfiggere il nemico). Anche per sconfiggere i talebani e mantenere il controllo dell’Afghanistan l’Occidente ha scelto di sostenere personaggi notoriamente coinvolti nel narcobusiness – dal clan Karzai in giù – chiudendo un occhio su questi traffici, anche quando coinvolgono strutture e personale militare Nato. Se poi qualcuno li tira fuori, come ha fatto Alessandra, basta far finta di niente e dimenticarsene.

di Enrico Piovesana



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domenica 10 novembre 2013

10 REGOLE PER L'USO DEL TELEFONINO


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NON FARCI GIOCARE IL TUO BAMBINO



10 REGOLE  PER L'USO DEL TELEFONINO 

- telefonare raramente ed il più brevemente possibile! Sarebbe auspicabile che i bambini e i giovani sotto i 16 anni non utilizzassero del tutto il telefonino

- non tenerlo contro l'orecchio durante la ricerca di comunicazione

- non telefonare in auto, bus e treno: qui l'irradiamento è molto più potente

- tenerlo il più lontano possibile dal corpo durante l'invio di SMS

- durante la comunicazione, tenersi a qualche metro di distanza dalle altre persone poiche’ anch'esse subiscono l'irradiamento

- non tenerlo nella tasca dei pantaloni poichè l'irradiamento può avere effetti nefasti sulla fertilità maschile

- spegnetelo sempre durante la notte. Non depositarlo in prossimità della testa

- non utilizzarlo per i giochi

- gli auricolari non sono inoffensivi. Il filo ha un effetto conduttore per l'irradiamento

- i collegamenti LAN, vale a dire UMTS, provocano un irradiamento ad alto dosaggio

TELEFONA CON IL CERVELLO! 10 REGOLE PER L’USO CORRETTO DEL TELEFONINO

1- Usa l’auricolare per diminuire l’effetto delle onde elettromagnetiche sulla tua testa (no blue-tooth) oppure usa il viva voce: l’intensità del campo elettromagnetico diminuisce rapidamente con l’aumentare della distanza! In auto, per legge, devi usare solo il viva voce .

2- Evita le lunghe telefonate, alterna spesso l’orecchio durante le conversazioni e limitane drasticamente la durata (alcuni minuti); quando fai una chiamata aspetta che ti rispondano prima di avvicinare il cellulare all’orecchio.

3- Telefona quando c’è pieno campo (tutte le “tacche”) altrimenti il tuo cellulare aumenta la potenza delle emissioni sul tuo orecchio.

4- Durante la notte non tenere il cellulare acceso sul comodino o, peggio, sotto il cuscino (le onde elettromagnetiche disturbano il sonno). Non ricaricarlo vicino al letto

5- Durante il giorno non tenere il telefonino acceso in tasca o a contatto con il corpo: appena puoi riponilo sul tavolo, negli indumenti appesi, nella borsa o nello zaino.

6- Non tenere il cellulare acceso negli ospedali o dove sono presenti apparecchiature elettromedicali, sugli aerei ed in presenza di persone con dispositivi quali pacemaker o apparecchi acustici.

7- Al cinema, a teatro, a SCUOLA tieni il cellulare spento e utilizza l’opzione segreteria. Il cellulare a SCUOLA è VIETATO dalla legge!

8- L’uso del cellulare da parte dei bambini dovrebbe essere limitato alle sole chiamate di emergenza!

9- Quando acquisti un cellulare nuovo informati sul livello delle sue emissioni (TAS inWatt/kg, l’intensità di campo elettrico in V/m).

10- All’interno degli edifici il cellulare aumenta la sua potenza di emissione: nei luoghi chiusi cerca di usare la rete telefonica fissa (non il cordless).

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sabato 9 novembre 2013

Trucchi per Sedurre ogni Segno dello Zodiaco


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Come Conquistare

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Ecco Tutti i Segni  :






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giovedì 7 novembre 2013

Come Proteggersi dalla Negatività


Quando si parla di negatività, occorre avere una mappa chiara, semplice e il più concisa possibile in modo che tu sappia esattamente come comportarti con le persone negative e la negatività presente intorno a te (e a volte anche dentro di te).

La prima considerazione da fare è sicuramente scontata ma è giusto dirla:

“più stai alla larga dalle persone negative e meglio è” ma questo qua ovviamente lo sapevamo già.

A tutti noi capita di dover stare a contatto con persone negative tanto tempo, può essere la cognata o il cognato che rompono sempre oppure anche tuo padre, tua madre, tuo fratello o tua sorella, qualche familiare che vedi spesso… a volte sembra proprio che la negatività ci accompagni per tutta la vita; quindi la domanda a cui bisogna porre una soluzione valida è la seguente:

“come posso gestire al meglio la situazione se devo stare a contatto con queste persone negative che mi risucchiano l’anima per tanto tempo?”

Ci sono molti trucchi e concetti da imparare a fondo per capire come gestire la negatività, ma oggi voglio fornirti un concetto di estrema importanza che da solo può cambiare la qualità della tua vita, ovvero lasciare andare oltre!

Ma cosa vuol dire nello specifico il lasciare andare oltre? e qual’è la differenza principale rispetto a lasciar correre?

Negatività e Lasciar Correre

Se lasci correre qualcosa cosa significa che hai dato energia all’avvenimento, ti sei interessato ed hai perso un minimo di tempo a riguardo. In questo modo l’impatto, il ricordo della negatività rimane dentro di te e ti “risucchierà” tempo ed energia anche in futuro quando ci penserai, quando accadrà qualcosa di simile che ti farà venir in mente l’accaduto lasciato correre.

Come vedi, se tu lasci correre non sei mai libero al 100% ma dai il potere alla persona e permetti che la negatività abbia influenza su di te… la soluzione principale e fondamentale qual’è quindi?

Negatività e Lasciare Andare Oltre

Fare in modo che che la situazione dell’evento non ci tocchi, ovvero andare al di sopra, nemmeno dare energia a quell’ avvenimento, all’accaduto: Capisco che è un concetto molto difficile da comprendere, ma se ti impegni a lasciar andare oltre, la tua vita può veramente cambiare in meglio.

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IMAGO : Cofanetto Regalo


IMAGO
Ecco il nome delle carte che ho disegnato
ispirandomi all' antico gioco dei
TAROCCHI

Non devi essere un Mago o un Strega
per leggere il Futuro

Non ti spaventare e' solo un gioco 
basato sulle immagini .

Dopo uno studio che ho realizzato in 5 anni 
ho scoperto
 che molti Imperatori , Re e Regine ,
prima di ogni battaglia ,
alla vigiglia di un matrimonio ,
insomma quando dovevano Affrontare una 
Grande decisione sulle sorti del loro Regno ,
si affidavano al loro Mago di corte ,
oppure
 all' Astrologo che interpretava
 il movimento dei pianeti ,
spesso suggerendo soluzioni sbagliate
o negative per il popolo sottomesso .

Ogni giorno si sentono Storie di Finti Guru ,
Gruppi di Satanisti che con Riti Magici ,
Promettono la Realizzazione di chissa' cosa ,
per poi Scoprire che ti Rubano 
Tempo e Denaro
o chiedono Sesso .

Le IMAGO sono Immagini
Iconograficamente Attuali e Semplici ,
le puoi giocare con amici che ti aiuteranno
nell'interpretazione ,
puoi giocarle con i tuoi figli , con la tua compagna ,
ricorda che e' sempre un gioco ,
la decisione finale devi prenderla solo tu
le carte ti possono aiutare 
solo per Avere un'altro punto di vista , 
SDRAMMATIZZARE , IRONIZZARE ,
puo' Essere Utile a Cercare altre Soluzioni 
ALTERNATIVE
e consultarle con amici o persone a te vicine
ti puo' aiutare a condividere i tuoi dubbi e perplessita'
Rendendo piu' stabili e Rafforzano i tuoi rapporti sociali .
Senza doverti Affidare a personaggi
Strani e Ciarlatani , Truffatori .
Gioca con le IMAGO



Ho realizzato un Cofanetto di legno
che contiene il mazzo di Carte 
ed un Libricino di Suggerimenti
che Usando la Legge 
della Casualita' aiuta nella
 Previsione del Futuro
OTTIMO COME REGALO
Perfetto per collezionisti

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Manifesto 50 x 70 centimetri
 Se ti piace chiedimelo nello spazio commenti
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non sono un
 MAGO
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