lunedì 11 aprile 2016

LA PITIRIASI



La pitiriasi rosea di Gibert è una nota dermatosi benigna piuttosto frequente, a risoluzione generalmente spontanea e di presunta natura infettiva; si tratta di una condizione morbosa eruttiva di tipo acuto, la cui eziologia risulta tuttora incerta.
Nella maggior parte dei soggetti affetti, la diagnosi si rivela pressoché semplice e consta del semplice esame obiettivo. Ad ogni modo, in alcuni casi, il semplice esame obiettivo potrebbe risultare più complicato, di conseguenza è necessaria la diagnosi differenziale; a tal proposito, è doverosa un'attenta classificazione delle varie forme di pitiriasi rosea di Gibert.  Solo dopo aver individuato il tipo di pitiriasi rosea che affligge il paziente, è possibile redigere un'attenta diagnosi, quindi indirizzare il soggetto verso la terapia più adatta.

Colpisce soprattutto soggetti giovani (10-35 anni, negli ultimi anni però si sono verificati casi anche in età più avanzata), per lo più nei mesi primaverili e autunnali.

La malattia compare senza nessun prodromo e senza altri sintomi ad esclusione delle caratteristiche manifestazioni cutanee. Il periodo di osservazione dell'insorgenza si nota maggiormente durante i cambi stagionali, esposizione prolungata ad agenti in ambito lavorativo (polveri, particelle varie, ecc...) che vanno a determinare una secchezza particolare della cute.

Colpisce il busto, gli arti superiori e il cuoio capelluto; raramente il volto, gli arti inferiori, e i genitali. Si determina la formazione della prima "macchia" dapprima rosea detta "madre", dove le lesioni definite "a medaglione" sono di forma ovalare con eritema e desquamazione, i limiti sono netti e i bordi della lesione sono appena rilevati. C'è una risoluzione centrale. In seguito, dopo qualche settimana, vi è un ispessimento e secchezza con la "maturazione" del punto interessato. Il colore si intensifica per poi regredire rimanendo tuttavia la particolare mancanza di elasticità e idratazione del sito. La "macchia madre" assume un decorso "pulsante" e col passare del tempo altre macchie si susseguono a dislocazione casuale, le quali una volta "maturate" scompaiono, pur rimanendo quella madre.

Le manifestazioni cutanee si riscontrano nel tronco, collo e terzo superiore degli arti superiori. Esistono inoltre manifestazioni cliniche riguardanti morfologia e topografia delle lesioni atipiche.
I sintomi che questa malattia può presentare sono i seguenti:
Un’infezione del tratto respiratorio superiore può precedere tutti gli altri sintomi in circa il 69% dei pazienti.
Una singola macchia ovale, da 2 a 10 cm di diametro, appare di solito sull’addome. Di tanto in tanto, la macchia può apparire in una posizione “nascosta” (sotto l’ascella, per esempio) e non essere notata immediatamente. Questa macchia “madre” può alle volte apparire come un insieme di piccole macchie ovali, ed essere scambiata per acne. In alcuni casi (rari) non si presenta affatto.
7-14 giorni dopo la manifestazione della macchia principale, tante macchie di colore rosa o rosso e di forma ovale appaiono sul torso. Le macchie ovali più numerose in generale si diffondono sull’addome, seguendo le arcate costali in una caratteristica distribuzione ad “albero di Natale”. Alcuni giorni dopo alcune macchie circolari possono apparire sulla schiena e sul collo. E’ raro che le lesioni si formino sul viso, ma possono comparire sulle guance o all’attaccatura dei capelli.
Circa un quarto delle persone affette da pitiriasi rosea soffrono di prurito sintomatico che può andare da lieve a grave intensità. (Un prurito moderato dovuto alla eccessiva secchezza della pelle è molto più comune, soprattutto se viene utilizzato del sapone per pulire le zone colpite). Il prurito è spesso non localizzato in un unico punto, e la situazione peggiora se si “gratta” le zone pruriginose. Questo prurito tende a svanire con lo sviluppo di questa dermatosi e di solito non dura per l’intero corso della malattia.
L’eruzione cutanea può essere accompagnato da una febbricola, mal di testa, nausea e stanchezza. In questi casi i normali farmaci da banco possono aiutare a gestire questi imprevisti.

Le cause che scatenano l’insorgere della pitiriasi rosa non sono certe, ma i test clinici e le reazioni immunologiche suggeriscono un’infezione virale come possibile causa principale.



Inoltre, l’HHV-7 (Herpesvirus umano 7) potrebbe avere un fattore determinante nell’evolvere della malattia, trovandosi frequentemente in individui sani, per cui il suo ruolo eziologico è tuttora controverso. Questo virus è molto diffuso dato che quasi tutti gli individui lo contraggono nella prima infanzia e come tutti gli herpes virus, può rimanere latente per anni e riattivarsi eventualmente in seguito alla depressione del sistema immunitario.

Tende all'autorisoluzione e non esiste una vera e propria terapia. Si consigliano l'uso di detergenti a pH leggermente acido, e con elevata idratazione. Regredisce in pochi mesi, per poi a volte ritornare. Sono da utilizzare delle semplici precauzioni per evitare che la pitiriasi rosea possa condurre a ulteriori problematiche collaterali. È assolutamente da evitare grattare la pelle per il prurito ma piuttosto utilizzare delle creme emollienti.

È necessaria la differenziazione diagnostica della pitiriasi rosea: questa non dev'essere confusa con Pityriasis versicolor, pitiriasi lichenoide cronica, lichen planus, psoriasi guttata, tassidermie (dermatiti allergiche iatrogene), Tinea Corporis (micosi delle pelle), dermatite seborroica e sifilide secondaria.
Quando la - presunta - pitiriasi rosea di Gibert interessa anche la pianta dei piedi ed il palmo delle mani, è indispensabile un esame sierologico approfondito per escludere la sifilide e, quando necessaria, l'indagine microscopica per l'isolamento dei miceti. La diagnosi dev'essere ancor più scrupolosa quando la chiazza madre non s'identifica: molto spesso, in simili frangenti, la diagnosi di pitiriasi rosea di Gibert può risultare erronea, poiché la macchia madre tende a presentarsi quasi sempre nelle forme classiche di pitiriasi. Ad ogni modo, le eccezioni non mancano, poiché talvolta nei pazienti la macchia madre potrebbe essere assente oppure, in altri, essere presente in più copie.

Tra le forme atipiche della pitiriasi di Gibert, chiaramente più rare rispetto alla forma classica della dermatosi, si ricordano:
Pitiriasi rosea gigante: dermatosi che colpisce il cuoio capelluto, i genitali, la mucosa orale e le unghie (tipico aspetto a ditale da cucito). Il quadro sintomatologico è pressoché lo stesso della pitiriasi rosea di Gibert.
Pitiriasi rosea invertita o inversa: pur essendo una dermatosi inconsueta, è tipica delle persone con pelle scura-olivastra. Le macule si diffondono in aree anatomiche insolite quali, ad esempio, arti inferiori e superiori, e volto; le zone tipiche della pitiriasi (tronco, in particolare) rimangono indenni.
Pitiriasi rosea circinata e marginata di Vidal: questa forma atipica di dermatosi tende a perdurare per alcuni mesi, malgrado i trattamenti mirati alla sua guarigione. Generalmente, le macchie rosee sono isolate le une dalle altre, ma le dimensioni risultano più ampie.
Pitiriasi rosea vescicolare: dermatosi pitiriasica molto frequente tra la razza nera, in particolare tra i giovani ed i giovanissimi.
Pitiriasi rosea urticata: come preannuncia il termine stesso, tale forma di pitiriasi è accompagnata anche da orticaria.
Tra le altre forme meno conosciute e più infrequenti si ricordano anche la pitiriasi purpurico- emorragica, la pitiriasi lichenoide e la pitiriasi pustolosa. 
Quando l'ipotetica pitiriasi rosea di Gibert non si risolve entro le 10 settimane è necessario un ulteriore controllo medico allo scopo di escludere la parapsoriasi a placche, talvolta precorritrice di linfoma cutaneo.
La probabilità d'insorgenza della pitiriasi rosea nelle donne in gravidanza è lievemente più alta rispetto alle altre donne.
Quando si tratta di pitiriasi rosea di Gibert, non si verificano danni al feto: ad ogni modo, è necessario escludere l'assenza di sifilide secondaria (i cui sintomi potrebbero essere confusi con la pitiriasi), assai più pericolosa per il nascituro.
La pitiriasi rosea di Gibert nei lattanti e negli infanti tende ad essere più aggressiva ed a degenerare in orticaria
Dopo aver curato la pitiriasi rosea in soggetti con carnagione scura, è molto probabile la comparsa di macule ipocromiche (macchie bianche sulla pelle o chiare) o ipercromiche (chiazze scure). Il fenomeno risulta transitorio nella maggior parte dei casi.





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