domenica 26 giugno 2016

IL VERME SOLITARIO



La Taenia solium, o verme solitario è un parassita della famiglia dei tenidi (platelminti cestodi).

Come tutti i cestodi ciclofillidi, la Taenia solium ha quattro ventose sul suo scolice ("testa"). La Taenia solium ha anche due file di uncini. La Taenia solium ha un ciclo vitale biologico molto simile alla Taenia saginata, il "verme solitario del bue", con alcune piccole differenze. Le uova possono essere diagnosticate soltanto a livello di famiglia, ma se un utero della proglottide è colorato con inchiostro cinese, il numero delle ramificazioni uterine visibili può aiutare nell'identificare la specie: diversamente dall'utero della Taenia saginata, l'utero della Taenia solium ha soltanto da cinque a dieci ramificazioni uterine su ogni lato.

Taenia solium è diffusa in tutto il mondo. Poiché il maiale è l'ospite intermedio del parassita, il completamento del ciclo vitale avviene nelle regioni in cui l'uomo vive a stretto contatto con il maiale e mangia la sua carne non cotta. È comunque importante notare che la cisticercosi umana si acquisisce con l'ingestione delle larve, dette cisticerchi, presenti nelle carni degli ospiti intermedi crude o poco cotte, e raramente (solo per T.solium), per ingestione diretta di uova, presenti nelle feci umane o comunque in cibi contaminati da feci umane. La seconda infezione genera una cisticercosi nell'uomo che in questi rari casi, funge da ospite intermedio, pur essendo la specie umana albergatrice della forma adulta e quindi da considerarsi ospite definitivo. Quest'ultima forma invasiva, rara, genera una patologia nota con il termine di Neurocisticercosi. Concludendo, la forma infettiva più frequente è da attribuirsi all'ingestione di carni infette dalle forme larvali del parassita, poco cotte o crude, che una volta giunte nell'apparato gastro enterico, si ancorano all epitelio del lume duodenale, e qui si accrescono fino alla forma adulta, che si sviluppa in un paio di mesi. Di solito si riscontra un solo esemplare di taenia solium in un uomo parassitato.

La prevalenza delle malattie causate da Taenia solium interessa in modo rilevante il maiale e l'uomo in Asia, Africa, nelle Filippine, in America Latina, alcune zone dell'Europa Meridionale ed in alcune sacche del Nord America, mentre nei paesi di religione musulmana e in Israele è molto ridotta, a causa delle restrizioni alimentari imposte dalla religione.

Per comprendere bene il ciclo vitale di questo parassita, è bene partire seguendo alcuni passi fondamentali che prima di tutto ci portano alla forma adulta del cestode (3-5 metri lunghezza), cioè alla forma in grado di replicarsi ed emettere uova, la quale è albergata a livello intestinale nell'uomo parassitato. In questo distretto corporeo, il parassita si nutre assumendo per osmosi le sostanze nutritive presenti nel lume enterico. Questo cestode rilascia nell'intestino dalle 3 alle 4 proglottidi (segmenti gravidici), le quali sono espulse all'esterno con le feci dall'uomo infetto. Ogni proglottide è in grado di contenere fino a 250.000 uova, che possono resistere nell'ambiente per alcuni mesi. Il ciclo prevede la presenza di un ospite intermedio, ovvero di un ospite che faccia sviluppare le forme larvali del cestode, che in questo caso è rappresentato dai maiali. I suini infatti si infettano assumendo cibo contaminato da materiale fecale contenente uova, o comunque ingerendo uova del cestode escrete insieme a feci di uomo infetto che abbiano contaminato l'ambiente e che siano venute al cospetto del suino.



Le uova, una volta ingerite dal suino (ospite intermedio), si schiudono liberando un'oncosfera, ovvero la forma larvale prematura, che attraverso il circolo ematico raggiunge i muscoli (soprattutto masticatori), la lingua ed il cuore dell'animale, sviluppandosi nella forma larvale secondaria, che è il cisticerco. Il cisticerco può resistere vitale anche per alcuni anni in questi distretti corporei del suino. Il ciclo si conclude quando un uomo ingerisce queste larve contenute nella carne di maiale infetta non sufficientemente cotta o addirittura cruda (nel caso sia cotta bene, le larve muoiono): il parassita, giunto nell'intestino umano, si ancora, e come su detto cresce per ricominciare da capo il ciclo. Questa è la caratteristica biologica della Taenia solium; ma raramente l'uomo può contaminarsi ingerendo le uova (di solito non infettanti per la specie umana) e non con le larve come previsto dal ciclo vitale. In questo caso, è l'uomo stesso a comportarsi da ospite intermedio sviluppando i cisticerchi all'interno dello stomaco.

Il ciclo vitale del parassita si completa, come nell'infezione da verme solitario, quando l'uomo ingerisce carne di maiale non cotta contenente cisticerchi. Le cisti si estroflettono e attaccano l'intestino tenue con i loro scolici.

Sebbene l'uomo normalmente è da considerarsi ospite definitivo, mangiando carne infetta, allevando vermi solitari adulti nell'intestino e con il passaggio di uova attraverso le feci, a volte un cisticerco (o una larva chiamata anche "verme vescicolare") può svilupparsi nell'uomo e con tali comportamenti diventare ospite intermedio. Ciò accade se le uova raggiungono lo stomaco, generalmente a causa di mani sporche, ma anche per vomito. I cisticerchi spesso possono annidarsi nel sistema nervoso centrale, in cui possono causare gravi problemi neurologici come l'epilessia e perfino la morte. La presenza di cisticerchi nel corpo di una persona è chiamata cisticercosi.

La cisticercosi da Taenia solium può svilupparsi anche nell'uomo in seguito all'ingestione accidentale delle uova contenenti l'oncosfera o a fenomeni di peristalsi inversa che portino le uova a risalire il tubo digerente fino allo stomaco dove si schiuderanno per azione dei succhi gastrici.

Il decorso può provocare una sintomatologia più o meno grave dipendentemente della localizzazione delle cisti. In particolare grave è quella a livello cerebrale che può dar luogo a disturbi mentali, epilessia e segni legati all'aumento della pressione intracranica. La sede intraoculare può provocare la perdita permanente della vista.

L'infezione da Taenia solium adulta è trattata con niclosamide, che è uno dei farmaci più comuni nel trattamento delle infezioni da verme solitario adulto, così come nelle distomatosi epatiche. Dal momento che il rischio di manifestare una cisticercosi è piuttosto grave, è importante lavarsi le mani prima di mangiare ed evitare il vomito in un paziente portatore di Taenia solium, onde evitare l'insorgere di tale patologia.

Dal primo contagio al completo sviluppo passano in media 60 giorni.

La patologia resta asintomatica per molto tempo, talvolta anche qualche mese: il primo segnale della malattia è la perdita di peso marcata nonostante non vi sia un evidente cambio di dieta o stile di vita. La condizione è associata ad astenia, dovuta essenzialmente all’instaurarsi di carenze vitaminiche e nutritive in senso generale. Non sono rari nausea, vomito e mal di pancia.
La malattia può diventare molto grave. Succede quando le larve riescono a raggiungere il sistema nervoso centrale: i sintomi di questa condizione diventano di natura neurologica.

La presenza della tenia viene accertata con l’esame delle feci e la prescrizione di tale indagine è di competenza del medico, che potrà sospettare la presenza del verme solitario dopo una prima visita e dalla valutazione complessiva dei sintomi e delle abitudini del paziente.

La prevenzione della tenia si basa sul consumo di carni ben cotte e sull'abolizione dei fattori di rischio (va posta particolare attenzione alla carne consumata in Paesi sottosviluppati o di origine artigianale, come quella acquistata dal contadino ed offerta alle sagre di Paese).
Oltre alla cottura, anche la surgelazione della carne (almeno -10°C per una settimana) abbatte il rischio di venire infestati dal verme solitario.


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