venerdì 20 novembre 2015

LA CARIE NON CURATA



Di per sé, la carie non provoca dolore: nel primo stadio, essa è completamente asintomatica. La carie, tuttavia, esponendo progressivamente i tessuti duri (smalto e dentina) e molli (polpa), provoca una sensibilità via via crescente a sbalzi di temperatura, zucchero e sale.
Il primo segnale che il nostro corpo ci invia è il cambiamento di colore nello smalto che perde la sua naturale lucentezza diventando più opaco. Questa caratteristica agli occhi dei meno esperti passa generalmente inosservata. Nel momento in cui la carie arriva a colpire la dentina, si nota chiaramente un solco scuro, contenente un ristagno di materiale imputridito (cibo e tessuti dentali disgregati).
Quando il paziente inizia ad accusare mal di denti, significa che il processo cariogeno si è spinto in profondità, fino alla polpa dentale. Il dolore è dunque dovuto alla complicanza della carie primaria.
Man mano che la carie evolve, inabissandosi nella polpa dentale, il quadro clinico del paziente tende a precipitare. In simili circostanze, la carie provoca i caratteristici sintomi della patologia:
Alito cattivo
Ipersensibilità a caldo, freddo, dolce, salato ed acido
Dolore al dente che s'irradia nei tessuti circostanti.

La carie, malattia infima e subdola, provoca la graduale distruzione di alcune porzioni della corona dentale: a partire da questo stadio, l'infezione cariosa può condurre a molteplici complicanze.
Quando la carie distrugge i punti interdentali di contatto, l'infezione degenera fino ad innescare un'infiammazione della papilla interdentale (papillite), la sezione gengivale interposta tra due denti.
Se invece colpisce il margine gengivale, la carie può dare origine a spiacevoli gengiviti croniche.
Quando trascurata, la lesione cariosa conduce all'infiammazione della polpa (pulpite), evolvendosi in ascesso fino alla totale distruzione del dente e della sua radice. Tra le complicanze della carie dentale, non possono mancare cisti, granuloma, gengiviti, gangrena pulpare e, talvolta, piorrea.
In questi casi una semplice otturazione non è più sufficiente ed il dentista dovrà procedere all'asportazione della polpa infetta otturando i canali radicolari del dente (devitalizzazione).

Il trattamento d'elezione per la cura delle carie superficiali è l'otturazione, ovvero la letterale sigillatura di tutte le fessure e canalicoli che i batteri, divorando assiduamente smalto e dentina, hanno procurato all'infausto dente.
La carie richiede necessariamente un intervento dentistico: difatti, i tessuti dentali non possono guarire spontaneamente dato che non possiedono capacità rigenerativa.
L'otturazione non può essere eseguita quando, raggiunta la dentina, la carie inizia il suo inarrestabile processo demolitivo anche nella polpa dentale. In simili circostanze, la carie ha dato origine alla pulpite, grave infezione dei tessuti pulpari che, per guarire, richiede la devitalizzazione.
In alcuni casi, la carie evolve in senso negativo, dando vita ad una lesione molto più grave della pulpite, che può essere un granuloma od una cisti dentaria. Nel primo caso, l'infezione diviene purulenta e si confina nella gengiva, nell'osso mandibolare o nella polpa. La cura antibiotica, la devitalizzazione e l'apicectomia costituiscono gli interventi più indicati per rovesciare la patologia.
Se la carie degenera in cisti dentaria, l'apicectomia o il drenaggio della lesione sono le pratiche chirurgiche più appropriate.
Nei casi più estremi, ovvero quando il dente è giudicato irrecuperabile, è necessario procedere con l'estrazione dello stesso.



Sembra ci sia una stretta correlazione tra i problemi ai denti e le malattie del cuore e della circolazione.
Chi presenta una maggiore perdita di osso alveolare (l’osso della mascella in cui affondano i denti), ha un rischio di 6,6 volte superiore di andare incontro a infarto e ictus rispetto a chi ha una bocca sana. Questa correlazione è più significativa nelle persone più giovani, con meno di 60 anni.

Chi, a un’età media di 65 anni, presenta danni all’osso della mascella importanti, in genere non si cura molto.

Danni ai denti di questo tipo sono spesso imputabili a una scarsa cura e igiene dei denti. Probabilmente queste persone prestano poca attenzione anche al proprio stile di vita. Si tratterebbe di persone sedentarie, che non rinunciano al fumo, non disdegnano la cucina grassa e calorica, dedicano poco tempo alla prevenzione e difficilmente si sottopongono a controlli medici. Tutti fattori che possono favorire la comparsa di malattie cardiovascolari come infarto e ictus.

Ma il rapporto che lega i problemi dei denti con quelli al cuore potrebbe essere anche più diretto. La bocca rappresenta una porta di ingresso per moltissimi germi. Se ci sono infezioni in bocca, i microrganismi che le provocano possono facilmente diffondersi a tutto l’organismo e in particolare al cuore. I microbi della bocca possono causare infezioni del rivestimento interno del cuore. Il pericolo riguarda soprattutto coloro che presentano difetti alle valvole cardiache (come il prolasso della valvola mitralica o difetti più seri), perché i germi si localizzano proprio sulle valvole, trasformando una banale infezione della bocca in una malattia molto più seria, l’endocardite, che può mettere a rischio la vita del malato. Non si può poi escludere che i microrganismi che penetrano dalla bocca all’organismo possano innestare un processo infiammatorio che danneggia le arterie e che favorisce la deposizione di placche aterosclerotiche, aumentando il rischio cardiovascolare.

Un altro aspetto importante che lega direttamente la salute di cuore e bocca è quello del dolore. Il mal di denti è uno dei dolori più forti e intensi e da tempo si sa che tutti gli stimoli dolorosi particolarmente forti possono provocare un restringimento dei vasi sanguigni in generale e delle coronarie in particolare. Questo comporta una riduzione del normale afflusso di sangue al cuore. La vasocostrizione porta a un aumento della pressione sanguigna e può aumentare il rischio di danni al cuore. È necessario prevenire infezioni e problemi ai denti che possono causare dolori intensi, specie se si hanno fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

Il miglior gesto d'amore che possiamo fare per salvaguardare la salute dei denti da carie e da altre infezioni dentali è indubbiamente mettere in pratica tutte le regole basilari della prevenzione dentale:
ADEGUATA IGIENE DENTALE con spazzolino, dentifricio, filo interdentale e collutorio. Per pulire efficacemente i denti è necessario:
Spazzolarli almeno tre volte al giorno, subito dopo ogni pasto o spuntino
Utilizzare dentifrici di qualità
Alternare dentifrici sbiancanti (aggressivi) con paste dentifrice più delicate (per impedire di consumare lo smalto dei denti)
Utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno
Sciacquare la bocca con colluttori antisettici ed arricchiti in fluoro
Utilizzare possibilmente uno spazzolino a setole morbide o elettrico

Dato che lo sviluppo e la proliferazione dei nemici microscopici dei denti sono favoriti dai residui di cibo che rimangono intrappolati tra gli elementi dentali, è importante associare ad una corretta igiene orale un'alimentazione adeguata:
Limitare quanto possibile l'assunzione di zuccheri semplici come il saccarosio ed il glucosio. Preferire i polialcoli (es. sorbitolo, mannitolo, xilitolo) e gli zuccheri acariogeni
Evitare caramello, bon bon gommosi o cibi appiccicosi, che aderiscono al dente come ventose, permanendo a lungo nel cavo orale
Preferire l'acqua arricchita in fluoro (ma senza esagerare, consultare il medico)
Assumere cereali e prodotti ittici ricchi in fluoro (ma senza esagerare, consultare il medico)
Masticare bene i cibi per rafforzare i denti e migliorarne la funzionalità masticatoria
SIGILLAZIONE DENTALE: estremamente utile per prevenire la formazione di carie. La procedura prevede l'applicazione di una speciale resina sulla superficie di denti sani ed in ottimo stato di salute, al fine di proteggere lo smalto da eventuali processi cariogeni futuri. Si raccomanda di sigillare i denti (in particolare, i molari) non appena questi sono stati sostituiti dai rispettivi permanenti.
IGIENE DENTALE PROFESSIONALE: il richiamo consigliato per la pulizia dentale professionale è semestrale: gli igienisti dentali suggeriscono di eseguire la detartrasi ogni 6 mesi o, al massimo, una volta all'anno. La pulizia dentale professionale è estremamente vantaggiosa perché, oltre a prevenire carie e malattie gengivali, assicura ai denti un invidiabile stato di salute anche nel lungo termine.
SMETTERE DI FUMARE: come sappiamo, il fumo è nemico dei denti e del cavo orale: l'abitudine tabagica è strettamente correlata ad alito cattivo, denti gialli ed infezioni dentali. Per questo motivo, si raccomanda di non fumare o, se proprio non si riesce a smettere, limitare quanto possibile fumo, sigari e sigarette.
CONTROLLI PERIODICI DAL DENTISTA: utilissimi per sorprendere sul nascere eventuali infezioni ancora asintomatiche come la carie.

I consigli valgono per tutti, ma chi ha già avuto malattie cardiovascolari deve prestare particolare attenzione alla salute dei denti, segnalando al dentista i problemi a cuore e arterie di cui ha sofferto. Un occhio di riguardo per la salute della bocca è necessario anche se si soffre di disturbi alla valvole del cuore, seppure lievi e non invalidanti, come il prolasso della valvola mitralica, una situazione in cui uno dei due lembi (o entrambi) che costituiscono la “porticina” della valvola è più lungo del normale. In questi casi, i germi della bocca possono causare infezioni al cuore più facilmente rispetto alla media. È importante segnalare la questione al dentista, che prescriverà una cura di antibiotici prima di qualsiasi intervento per neutralizzare subito eventuali microbi.




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