sabato 7 novembre 2015

L'ASMA



L'asma è stata riconosciuta come entità nosologica in Egitto, dove veniva trattata somministrando una miscela di incenso conosciuta come kyphi. È stata ufficialmente identificata come una specifica patologia dell'apparato respiratorio da Ippocrate di Coo, intorno al 450 a.C., con la parola greca che significa "ansimante" e che costituisce l'etimologia del nome moderno. Nel 200 a.C. si riteneva essere almeno in parte legata alle emozioni.

Nel 1873, uno dei primi documenti della medicina moderna in materia, ha cercato di spiegare la fisiopatologia della malattia, mentre uno nel 1872 ha concluso che l'asma poteva essere curata strofinando il petto con linimento cloroformio. Nel 1880, le cure mediche includevano la somministrazione di dosi, per via endovenosa, di un farmaco chiamato pilocarpina. Nel 1886, Bosworth teorizzò una correlazione tra asma e febbre da fieno. L'adrenalina venne utilizzata come trattamento per l'asma, per la prima volta nel 1905. I corticosteroidi per via orale, iniziarono a essere utilizzati per questa condizione nel 1950, mentre i corticosteroidi per via inalatoria e Beta 2 agonisti selettivi a breve azione iniziarono a essere di largo impiego nel 1960.

Durante gli anni trenta e cinquanta, l'asma era conosciuta come una delle "sette malattie psicosomatiche". La sua causa era considerata psicologica, e il trattamento spesso era basato sulla psicoanalisi. Poiché gli psicoanalisti interpretavano il rantolo asmatico come il grido soppresso del bambino per la madre, consideravano il trattamento della depressione come particolarmente importante per le persone affette da tale patologia.

Nel 2011, 235-300.000.000 persone erano affette da asma nel mondo, e circa 250.000 persone muoiono ogni anno a causa della malattia. Le cifre variano da un paese all'altro con una prevalenza tra l'1% e il 18%. È più comune nei paesi sviluppati rispetto ai paesi in via di sviluppo. Si notano tassi più bassi in Asia, Europa orientale e Africa. All'interno dei paesi sviluppati è più comune in coloro che sono economicamente svantaggiati, mentre al contrario nei paesi in via di sviluppo è più comune nella fascia di popolazione più abbiente. La ragione di queste differenze non è ben nota. I paesi a reddito medio-basso costituiscono oltre l'80% della mortalità.

Il tasso globale di asma è aumentato in modo significativo tra il 1960 e il 2008 ed essa è stata riconosciuta come un importante problema di sanità pubblica dal 1970. Il tasso di asma si è stabilizzato nel mondo sviluppato a partire dalla metà degli anni 1990 con recenti aumenti soprattutto nei paesi in via di sviluppo. L'asma colpisce circa il 7% della popolazione degli Stati Uniti e il 5% delle persone nel Regno Unito. Canada, l'Australia e la Nuova Zelanda hanno tassi di circa 14 -15%.

L'asma è una malattia cronica dei bronchi causata da una loro infiammazione (con accumulo locale di eosinofili) che provoca mancanza o difficoltà di respiro, tosse, respiro fischiante o sibilante, senso di oppressione al torace. L'asma è particolarmente diffusa tra la popolazione, dato che colpisce in media circa il 5% degli Italiani e quasi il 10% degli infanti. A questi dati andrebbero poi sommati tutti quei casi in cui il soggetto è malato senza saperlo.
Può infatti capitare che i sintomi dell'asma vengano mal interpretati o sottostimati dal paziente, soprattutto se è di giovane età; una certa fetta della popolazione tende così ad ignorare i sintomi tipici della malattia senza dare troppo peso ai segnali d'allarme inviati dal corpo.



Tosse stizzosa, più o meno persistente, che può comparire o accentuarsi durante le ore notturne o al risveglio, talvolta associata a senso di naso chiuso o a starnutazioni ripetute,
difficoltà respiratoria o dispnea (respiro affannoso, fiato corto),
il respiro è sibilante anche se non sempre tale caratteristica viene percepita dal paziente.
Tutti questi sintomi non si presentano contemporaneamente nella stessa persona, né si verificano sempre con la medesima intensità (quando sono molto intensi si parla anche di una crisi d'asma) e possono svilupparsi in tempi diversi, nel corso della vita.

In ogni caso se insorgono sintomi come tosse, fiato corto e respiro sibilante è necessario eseguire opportune indagini, dato che l'asma, purtroppo, non è certo una malattia da prendere alla leggera. Bisogna inoltre ricordare che, anche se colpisce prevalentemente i giovani, l'asma può insorgere a qualsiasi età. In particolare dopo i trent'anni questa malattia colpisce soprattutto le donne, tendenzialmente non ha origine allergica e risponde male alla terapia farmacologica. L'importante in ogni caso è diagnosticare l'asma quanto prima possibile dato che le cure esistono, sono efficaci e consentono al paziente di condurre una vita assolutamente normale.
Infine non bisogna MAI dimenticare che anche se per lunghi periodi non dà segni di sé, l'asma è una malattia cronica che, se trascurata, va incontro a riacutizzazioni talora gravi.

Quando si parla di asma non è possibile definire con certezza un'unica causa di origine. Senza dubbio hanno un ruolo molto importante alcuni fattori come la famigliarità della patologia, le allergie e l'ipersensibilità a particolari sostanze irritanti e non (fumo, inquinamento, polline, acari, betabloccanti, aspirina ecc.). Anche virus e batteri possono provocare infiammazione delle vie aeree scatenando crisi asmatiche nei soggetti predisposti.
Durante la gravidanza circa 1/3 delle donne asmatiche subisce un peggioramento della malattia.
Anche l'esercizio fisico è uno stimolo che può indurre o riacutizzare un episodio asmatico (asma da sport). In questi casi i sintomi della malattia emergono soltanto durante l'attività sportiva o durante impegni fisici particolarmente intensi.
Circa il 20% dei bambini asmatici non ripresenta asma dopo l'adolescenza.

L’asma è una malattia complessa, nella quale giocano un ruolo sia fattori genetici che ambientali. Nonostante il ruolo dei diversi fattori non sia ben definito, esistono indicazioni precise relative ad alcuni di essi. Al primo posto, ad esempio, c’è l’esposizione al fumo di tabacco, anche a quello passivo. Un ruolo molto importante però è giocato anche dall’inquinamento ambientale, sia in ambienti chiusi che all’aperto (dalla polvere agli acari, dal particolato ai pollini), da insetti e animali e domestici (cani e gatti), dalla presenza di muffa nell’ambiente in cui si vive, da un eccesso di umidità ambientale, da un basso peso alla nascita, dalla presenza di infezioni polmonari precoci. Oltre a cause di tipo ambientale e sanitario, il livello nutrizionale, di educazione e attenzione igienica e le condizioni economiche sono tutti elementi che influenzano profondamente l’andamento della malattia.

Il reflusso gastroesofageo è una situazione particolare che compare a causa di un'incontinenza dell'omonimo sfintere (gastroesofageo). In chi soffre di asma questa condizione può causare attacchi che insorgono prevalentemente di notte ed in special modo quando ci si corica subito dopo un pasto. A causa dell'incontinenza di questo sfintere che normalmente consente il passaggio degli alimenti in una unica direzione, può infatti accadere che  una parte del contenuto gastrico risalga attraverso l'esofago. Il successivo passaggio di piccole quantità di cibo nelle vie respiratorie scatena così la crisi asmatica nei soggetti predisposti.

Per valutare l'andamento dell'asma sono sufficienti dei piccoli e semplici apparecchi che forniscono al paziente un'indicazione generale sullo stato di salute dei suoi bronchi. Per una diagnosi più approfondita è invece necessaria una visita specialistica. Anche in questo caso l'esame è molto semplice: consiste nell'espirare con forza in un boccaglio collegato ad un apparecchio chiamato spirometro.

L'asma, per definizione è una malattia cronica e come tale va seguita nel tempo sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. Si tratta infatti di una patologia soggetta a fasi asintomatiche alternate a riacutizzazioni talora gravi. Proprio questo andamento a fasi alterne "autorizza" in qualche modo il paziente ad autosospendersi la terapia o a seguirla a modo suo. Purtroppo tutta questa libertà può costare davvero cara dato che aumenta il rischio di riacutizzazioni e può addirittura aggravare la malattia.
Una crisi asmatica è infatti determinata dalla riduzione del calibro dei bronchi, a sua volta responsabile di un diminuito apporto di ossigeno ai vari tessuti. Ogni volta che questo accade l'organismo subisce un danno che si somma a quello precedente amplificando i sintomi ed aggravando la malattia. Arriviamo così a definire una regola fondamentale che un asmatico non dovrebbe mai dimenticare:
in presenza di asma la terapia non va mai abbandonata o sospesa anticipatamente, anche se i sintomi regrediscono
Se molto spesso il paziente ritiene erroneamente di essere guarito e di non avere più bisogno di terapia è senza dubbio merito dell'efficacia dei farmaci antiasma.
La grande rivoluzione in campo farmaceutico è iniziata negli anni 70 con l'avvento dei broncodilatatori e del cortisone per via inalatoria. Grazie all'evoluzione farmacologica gli accessi agli ospedali si sono notevolmente ridotti ed il trattamento dell'asma è divenuto a tutti gli effetti domiciliare.
Per curare questa patologia si utilizza prevalentemente la terapia per via inalatoria, dato che in questo modo il farmaco arriva più velocemente alle vie respiratorie dando un beneficio immediato. Ogni bomboletta contiene un principio attivo diverso, scelto e prescritto dal medico o dallo specialista che ha in cura il paziente. Al suo interno possiamo trovare:
broncodilatatori a breve e lunga durata d'azione: agiscono principalmente dilatando le vie aeree e rilasciando la muscolatura liscia bronchiale. Invertono e/o inibiscono la broncocostrizione e i sintomi correlati dell'asma acuto, ma non invertono l'infiammazione delle vie aeree e non riducono l'iperreattivita' bronchiale
corticosteroidi: utilizzati per via inalatoria arrivano direttamente nei bronchi riducendo gli effetti collaterali tipici dei cortisonici per bocca
antinfiammatori: e' piu' efficace del trattamento con broncodilatatori nel controllo a lungo termine dei sintomi, per il miglioramento della funzionalita' respiratoria delle vie aeree
Anche nell'ambito dei broncodilatatori non tutti i farmaci sono uguali. Alcuni producono un immediato effetto di broncodilatazione che però svanisce altrettanto rapidamente (broncodilatatori a breve termine), altri sono invece indicati per l'uso prolungato. Se si sente frequentemente il bisogno di ricorrere a broncodilatatori a breve durata di azione (crisi asmatiche ricorrenti) è bene rivolgersi ad uno specialista per una visita di controllo.
L'utilizzo di medicinali per via inalatoria, seppur estremamente efficace, nasconde delle difficoltà legate alla metodica di somministrazione del farmaco stesso. A complicare ulteriormente la situazione ci si mettono poi i diversi sistemi di applicazione degli spray di uso comune.

La terapia dell'asma prevede, a seconda dei casi, l'utilizzo di altri medicinali come le metilxantine (Teofillina) da prendere per via sistemica o gli anticolinergici (Ipratropio bromuro) per aereosol.

Quando si soffre di asma non vanno mai dimenticate alcune semplici norme igieniche e comportamentali. In caso di allergia alla polvere è bene, per esempio, eliminare tendaggi e tappeti dalla propria abitazione. Più in generale ogni asmatico dovrebbe stare quanto più lontano da quelle sostanze irritanti o da quelli allergeni che scatenano la crisi (fumo, vernici fresche, pelo di animali, pollini, sostanze con odore pungente ecc.).





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