Già nel Medioevo, e prima ancora nell'antico Egitto, era risaputo che grazie all'inserimento di corpi estranei come anelli o piccoli sassolini si potevano diminuire le probabilità di una gravidanza; tale espediente era infatti utilizzato spesso dalle prostitute dell'epoca.
La spirale rappresenta un importante metodo alternativo per la contraccezione: si tratta di un piccolo dispositivo di varia forma, che viene introdotto nell'utero della donna da un ginecologo, generalmente durante la mestruazione, ed ivi lasciato per alcuni anni.
La spirale contraccettiva è nota come IUD, acronimo anglosassone di Intra Uterine Device: l'effetto anticoncezionale è garantito dall'impedimento della fecondazione oppure dall'ostacolo dell'impianto in utero dell'embrione.
In commercio esistono due tipologie di spirali: IUD ormonali e IUD al rame.
La spirale contraccettiva ormonale è un dispositivo in plastica costituito da una sorta di membrana semipermeabile contenente progesterone: la spirale, una volta inserita all'interno della cavità uterina, rilascia piccole quantità di ormone che impediscono la fecondazione. Nel piano pratico, il meccanismo d'azione della spirale ormonale è paragonabile a quello dell'anello vaginale e della pillola contraccettiva.
L'ormone è rilasciato dalla ghiandola endocrina che lo produce (corpo luteo): la spirale agisce a livello dell'endometrio e del muco cervicale. Nel primo caso, il dispositivo rende l'endometrio particolarmente sottile ed instabile, così viene negata ogni eventuale possibilità d'impianto dell'ovulo; a livello del muco cervicale, invece, la spirale contraccettiva ormonale impedisce il passaggio degli spermatozoi.
L'azione anticoncezionale è garantita per 3/5 anni, dopodiché la spirale viene rimossa ed eventualmente sostituita con una nuova.
La spirale al rame è un piccolo dispositivo in plastica circondato da un sottile filo di rame spiralizzato (da qui, il nome “spirale”). Le spirali in commercio possono differenziarsi per forma, grandezza e caratteristiche: in base alla morfologia dell'utero, sarà il ginecologo a scegliere la spirale più adatta alla paziente, in seguito ad una minuziosa visita ginecologica.
Il rame, che avvolge il supporto di plastica, esercita un'ottima azione spermicida: tant'è vero che il rame, a livello dell'utero, libera i suoi ioni impedendo la fecondazione dell'ovulo ed ostacolando la motilità e la sopravvivenza degli spermatozoi.
In base alla tipologia di spirale adottata, l'azione contraccettiva varia dai 3 ai 5 anni.
La spirale deve essere applicata e tolta da un medico, che di solito prima sottopone la paziente a un esame ginecologico di routine che comprende:
un’anamnesi completa,
un test di gravidanza,
il prelievo di un campione di tessuto della vagina e del collo dell’utero per escludere eventuali infezioni.
Non tutte le donne possono usare la spirale, talvolta la forma o le dimensioni dell’utero potrebbero non essere compatibili. Donne con risultati anomali in un pap test recente o con controindicazioni di altro tipo dovrebbero evitare di usare la spirale.
Prima dell’inserimento della spirale potrebbe essere richiesto di fornire il proprio consenso scritto: è importante leggere con attenzione tutto quello che riguarda il dispositivo che verrà applicato e fare tutte le domande che si ritengono opportune al medico.
Spesso la spirale viene applicata durante il ciclo mestruale, a volte subito dopo. Il medico infila il dispositivo in un lungo e sottile tubicino di plastica, che poi inserirà nella vagina guidandolo attraverso il collo dell’utero e l’utero stesso. La spirale viene poi spinta fuori dal tubo e sistemata nell’utero: le molle del dispositivo a questo punto si aprono e viene estratto il tubo di plastica.
La spirale non deve essere usata se la paziente:
è incinta,
soffre, o ha sofferto nei tre mesi precedenti, di malattia infiammatoria pelvica,
ha una malattia sessualmente trasmissibile,
soffre di determinati problemi al fegato (vale solo per la spirale ormonale),
è allergica a qualche componente della spirale,
soffre di fibromi uterini oppure ha altri problemi che potrebbero complicare l’applicazione del dispositivo.
L’applicazione della spirale non richiede anestesia, anche se è leggermente fastidiosa. Assumere qualche blando analgesico un po’ prima può essere di aiuto, ma in alcuni casi il medico può decidere di trattare la paziente con l’anestesia locale.
Dopo l’applicazione della spirale, il medico spiega alla paziente come controllare che sia al suo posto: la spirale ha una cordicella, una specie di “coda” fatta di plastica intrecciata. Dopo l’inserimento questa coda viene accorciata in modo che solo qualche centimetro fuoriesca dal collo dell’utero. È possibile valutare la posizione della spirale a seconda di dove si trova questa cordicella, che non dà alcun fastidio ma potrebbe essere avvertita dal pene del partner, senza tuttavia interferire con l’attività sessuale.
È importante controllare regolarmente la cordicella, inserendo un dito nella vagina e muovendolo finché non la si trova. Questo controllo può essere fatto in qualsiasi momento, ma effettuarlo al termine del ciclo può essere un sistema per ricordarsene facilmente.
Se si dovesse arrivare a toccare la spirale, occorre consultare il proprio medico, ma è importante non cercare di rimuoverla da sole.
La spirale in rame può aumentare il dolore mestruale e il flusso di sangue, così come lo spotting tra un ciclo e l’altro; quella ormonale, al contrario, può diminuirli.
A volte durante le prime settimane possono verificarsi crampi e piccole perdite di sangue o di altro tipo, sono sintomi piuttosto comuni e di solito scompaiono nel giro di un mese o due.
A causa del rischio di infezioni, la spirale è sconsigliata alle donne predisposte a infezioni genitali, ed alle donne che accusano abbondanti perdite durante il ciclo mestruale.
Molti ginecologi preferiscono non prescrivere l'IUD alle nullipare (donne che non hanno ancora avuto bambini), sebbene non vi sia alcuna ragione medica legata all'aspetto fisiologico. In effetti l'unica controindicazione nella prescrizione a ragazze giovani o adolescenti, è dovuta alla loro igiene di vita. La spirale può in effetti complicare eventuali infezioni, che sono statisticamente più frequenti nelle donne giovani o non sposate (quindi, nella visione comune, nullipare). Per le nullipare esistono delle versioni "short" (corte) di IUD, più piccole delle spirali classiche ed adatte ad un utero di dimensioni minori.
L'indice di sicurezza è intorno al 98%
le gravidanze indesiderate sono meno dell'1% con i dispositivi di ultima generazione
l'inserimento dello IUD entro 3 giorni da un rapporto a rischio ha un'efficacia di circa il 99% non fornendo comunque alcuna protezione da malattie sessualmente trasmissibili.
Molte donne scelgono la spirale contraccettiva perché offre moltissimi vantaggi:
A differenza della pillola anticoncezionale, che dev'essere assunta circa ogni giorno alla medesima ora per sfruttarne il massimo dell'efficacia, la spirale contraccettiva viene inserita nell'utero, e qui vi rimane per alcuni anni, garantendo sempre un eccellente effetto anticoncezionale. È impossibile, dunque, che la spirale venga dimenticata, come tuttavia accade per molte donne che utilizzano la pillola.
La sicurezza contraccettiva della spirale, in particolare quella a lento rilascio ormonale, assicura una contraccezione straordinaria (sicurezza anticoncezionale delle spirali di ultima generazione pari a 99.9%): ad ogni modo, la donna deve periodicamente controllare che la spirale sia posizionata correttamente.
La liberazione periodica del progestinico, in minima quantità, consente di ridurre notevolmente il flusso mestruale, evitando mestruazioni abbondanti. Si stima che il 20% delle donne che fa uso della spirale ormonale non presenti più mestruazione, fattore ritenuto positivo da molte donne. Tuttavia, per quanto riguarda la spirale al rame, il flusso delle mestruazioni delle donne che la utilizzano, generalmente, non diminuisce.
La spirale ormonale riduce notevolmente disturbi mestruali quali menorragia e dismenorrea.
La liberazione graduale, seppur continua, del progestinico riduce il rischio di polipi dell'endometrio ed iperplasie uterine.
L'applicazione della spirale entro i successivi tre giorni da un rapporto potenzialmente a rischio, garantisce il 99% dell'effetto anticoncezionale.
La spirale può essere rimossa in ogni momento ed in seguito la donna, quando lo desidera, può avere un'altra gravidanza (rapida reversibilità dell'effetto).
La spirale è un'ottima alternativa per le donne che non vogliono assumere la pillola oppure il cerotto trans dermico contraccettivo.
Come tutti i metodi contraccettivi, anche la spirale comporta effetti collaterali poco graditi:
Il gonfiore al seno, l'acne, l'emicrania e la percezione di gonfiore generalizzato rappresentano gli effetti collaterali più frequenti nelle donne che utilizzano la spirale progestinica. Proprio come la pillola, anche l'efficacia contraccettiva di questo modello di spirale potrebbe essere compromessa dall'uso concomitante di alcuni farmaci.
Le donne predisposte alle infezioni vaginali non dovrebbero utilizzate la spirale.
La spirale a rilascio ormonale potrebbe provocare secchezza vaginale e vampate di calore, simili a quelle della menopausa.
La spirale al rame potrebbe causare spotting nei primissimi mesi dall'applicazione: generalmente, il fenomeno scompare in un breve periodo. Nonostante ciò, quando il ginecologo non inserisce correttamente la spirale, o comunque non trova il modello di dispositivo contraccettivo più adatto alle struttura dell'utero della donna, lo spotting è un fenomeno ricorrente, configurandosi come la prima spia che dovrebbe allertare immediatamente la donna.
La spirale è assolutamente sconsigliata nelle donne predisposte a salpingiti, cerviciti e malattie infiammatorie pelviche.
Dalle statistiche emerge che il 20% delle donne che utilizzano la spirale contraccettiva soffre di oligomenorrea ed amenorrea nei primi mesi successivi all'applicazione.
La spirale fallisce nell'1-2% dei casi, provocando gravidanza indesiderata.
Durante il ciclo mestruale, la spirale potrebbe spostarsi oppure essere rimossa dall'utero.
La spirale non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili: a tal proposito, la spirale è consigliata per le donne con partner fisso. Nel caso la donna cambiasse partner, è preferibile l'utilizzo del preservativo (metodo barriera).
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