venerdì 11 marzo 2016

LE VERTIGINI



La vertigine è una distorsione della percezione sensoriale dell'individuo. Tale distorsione influisce sul movimento della persona dandogli un'errata percezione dello stesso, caratterizzato da perdita di equilibrio; frequentemente essa è di tipo rotatorio.

Dal punto di vista della statica, il nostro corpo  è una struttura alta con una  base  molto stretta e, inoltre, è dotato di numerosi snodi (ginocchia, bacino, colonna vertebrale), che lo rendono estremamente instabile.
Per  consentire la postura eretta la natura, nell’arco del’evoluzione, ci ha dotato di un complesso sistema che governa l’equilibrio, costituito da una rete di sensori (organi vestibolari, occhi, sensori vertebrali, sensori muscolari) che inviano costantemente segnali ad una “centralina di controllo” (nuclei vestibolari del midollo allungato). Questa, interagendo con il cervelletto,  gestisce la forza dei “tiranti” (i muscoli del lato destro e del lato sinistro del corpo), in modo tale che si possa rimanere in posizione eretta ed inoltre camminare e correre.
Possiamo avere la percezione della dinamicità del nostro equilibrio provando a stare fermi con i piedi uniti: ci accorgeremo che in realtà abbiamo delle costanti oscillazioni, proprio perché i muscoli di destra e di sinistra, aggiustando di continuo la propria tensione, ci tengono in piedi con un costante effetto dinamico.
Se infatti, ad esempio, abbiamo bevuto alcolici, i nostri sbandamenti aumenteranno in funzione della quantità assunta, perché l’alcool interferisce sui centri nervosi di controllo e pregiudica l’equilibrio.
Ecco perchè gli ubriachi non riescono a stare fermi su due piedi e, men che meno su un piede.

Le vertigini periferiche sono dovute ad un danno dei sensori vestibolari.  Insorgono improvvisamente, sono violentissime e costanti, cioè durante l’attacco, pur con variazione d’intensità, sono sempre presenti. La sensazione è di una rotazione intensa, come se ci si trovasse su una giostra che gira vorticosamente. Si accompagnano a forte nausea e vomito. Il paziente non è in grado di stare in piedi senza sostegno e non riesce a camminare diritto.
Le vertigini centrali hanno un esordio sfumato, sono incostanti, mai accompagnate da nausea e vomito . La sensazione avvertita è di un’oscillazione laterale e di un’incertezza a camminare, come se si fosse un po’ sotto l’effetto dell’alcool.

Un disturbo dell’equilibrio determina una sensazione di instabilità o capogiro. Se si è in piedi, seduti o sdraiati ma fermi, può sembrare di essere in movimento, di girare o di fluttuare. Se si sta camminando, improvvisamente può sembrare di rovesciarsi.

Un breve capogiro occasionale capita a tutti, ma la parola vertigine può avere significati diversi per soggetti diversi. Per alcuni individui, vertigine potrà significare una fugace sensazione di svenimento, mentre per altri magari consisterà in un’intensa sensazione di rotazione (la vera e propria vertigine) perdurante nel tempo.

Una sensazione di stordimento viene avvertita quando non arriva abbastanza sangue al cervello. Occasionalmente è successo praticamente a tutti quando ci si alza rapidamente da una posizione sdraiata, tuttavia alcuni individui hanno questa sensazione di frequente o cronicamente per una cattiva circolazione. Ciò potrebbe dipendere da arteriosclerosi o indurimento delle arterie ed è osservato comunemente in pazienti con ipertensione arteriosa, diabete o alti livelli di grassi (colesterolo) nel sangue, talvolta, si riscontra in pazienti con funzione cardiaca insufficiente, ipoglicemia (bassi livelli di zuccheri nel sangue) o anemia (poco ferro).

Alcuni farmaci diminuiscono l’afflusso di sangue al cervello, specialmente sostanze stimolanti come la nicotina e la caffeina. Anche un eccesso di sale nella dieta porta a una cattiva circolazione. La circolazione può anche essere ostacolata da spasmi delle arterie dovuti a stress emozionali, ansia e tensione.

Se non arriva abbastanza sangue all’orecchio interno si verifica la sintomatologia più specifica, la vera e propria vertigine. L’orecchio interno è molto sensibile ad alterazioni minori del flusso di sangue; peraltro, tutte le cause citate di cattiva circolazione al cervello sono valide anche per l’orecchio interno.

Varie malattie neurologiche, quali la la sclerosi multipla, la sifilide, tumori, ecc., possono avere effetti sull’equilibrio. Sono cause non frequenti, ma il medico curante può voler eseguire alcuni esami per indagarle.

L’ansia può essere una causa di vertigini e senso di stordimento. Una respirazione inconsciamente troppo frequente (iperventilazione) può essere percepita come panico conclamato o come un lieve capogiro con formicolii alle mani, ai piedi o al viso. Può essere necessario istruire il soggetto sul corretto modo di respirare.



La vertigine posizionale benigna viene avvertita dopo un cambio di posizione della testa (sdraiarsi, girarsi nel letto, guardare in su, chinarsi). Dura circa 30 secondi e smette quando la testa è ferma. È dovuta a un cristallo di otoliti spostato che entra in uno dei canali semicircolari dell’equilibrio. Può durare giorni, settimane o mesi. Il trattamento di “riposizionamento” (manovra di Epley), eseguito da un otorinolaringoiatra, è generalmente curativo. La VPB è la più frequente causa dopo il trauma cranico (anche modesto).

La sindrome di Menière è un disturbo con attacchi di vertigine (che durano per ore), nausea o vomito, e tinnito (rumore forte) nell’orecchio, che spesso dà la sensazione di essere chiuso o pieno. Di solito, coesiste anche una riduzione dell’udito.

Alcuni individui con una storia pregressa di emicrania classica possono avere attacchi di vertigine simili alla sindrome di Menière. Di solito, ma non sempre, c’è anche mal di testa.

I virus possono infettare l’orecchio interno, ma di solito colpiscono le sue connessioni nervose al cervello, causando vertigine acuta (che si protrae per giorni) senza perdita dell’udito (neuronite vestibolare). Un’infezione batterica, come una mastoidite, che si estenda all’orecchio interno può distruggere completamente sia l’udito che la funzione di equilibrio dell’orecchio colpito (labirintite).

Una frattura del cranio con danni dell’orecchio interno produce una vertigine intensa e invalidante, con nausea e perdita dell’udito. La sintomatologia vertiginosa può durare parecchie settimane e migliorare lentamente, via via che prende il sopravvento l’altro orecchio (quello normale). La VPB è un postumo comune del trauma cranico.

Alcuni individui soffrono di capogiri o attacchi di capogiri quando vengono esposti ad alimenti o particelle aeree (polveri, pollini, peli di animali, ecc.) a cui sono allergici.

I fattori che possono aumentare il rischio di soffrire di vertigini sono:

Età: i soggetti anziani hanno con maggiori probabilità condizioni che causano attacchi, soprattutto percepite come perdite di equilibrio. Hanno anche maggiori probabilità di assumere farmaci che possono causare episodi vertiginosi.
Pregresso episodio: se se ne ha già sofferto in passato, aumenta la probabilità di nuovi attacchi.

Un disturbo dell’equilibrio può causare un’andatura barcollante, oppure fare vacillare o cadere il soggetto al momento di alzarsi. Sono possibili altri sintomi, quali:

Una sensazione di rotazione, cioè la vertigine propriamente detta,
Cadute o la sensazione di cadere,
Stordimento, senso di vaghezza, sensazione di fluttuare,
Visione confusa,
Confusione o disorientamento.
Ci possono essere nausea e vomito, diarrea, modifiche della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, nonché paura, ansietà o senso di panico. I sintomi possono andare e venire per brevi periodi o durare a lungo, e possono causare stanchezza e depressione.

Le vertigini possono aumentare il rischio di cadere e farsi male.

Un attacco mentre si sta guidando un’automobile o azionando un macchinario pesante può aumentare le probabilità di incidenti. Ci possono essere anche conseguenze a lungo termine se non viene trattata la condizione di salute alla base del disturbo.

La diagnosi dei disturbi dell’equilibrio è difficile.

Per scoprirne l’esistenza, il medico curante può suggerire una visita otorinolaringoiatrica. L’otorinolaringoiatria è una specializzazione medico-chirurgica delle malattie e dei disturbi di orecchi, naso e gola.

L’otorinolaringoiatra può richiedere un esame dell’udito, esami del sangue, un’elettronistagmografia (un esame che misura i movimenti dell’occhio e dei suoi muscoli) o esami diagnostici per immagini della testa e del cervello. Altro esame possibile è la posturografia. In questo esame, si sta in piedi su una speciale piattaforma mobile davanti a uno schermo con dei motivi. Il medico misura la risposta del corpo al movimento della piattaforma, ai motivi dello schermo o ad ambedue.



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