sabato 5 dicembre 2015

LA GONNOREA



Il termine gonorrea, vocabolo di origine greca che significa "flusso di seme", identifica una delle più comuni malattie a trasmissione sessuale. Conosciuta anche come blenorrea o blenorragia, la gonorrea è un'infezione batterica tipica degli adolescenti e dei giovani adulti, tra i quali il rischio di contagio è direttamente proporzionale al numero di partner sessuali avuti.
La gonorrea si trasmette con qualsiasi forma di contatto non protetto, dal coito alla fellatio, dai rapporti anali al cunnilingus e, più raramente, col bacio o tramite contatto indiretto (uso promiscuo di biancheria o servizi igienici, ecc.). L'agente eziologico, il gonococco di Neisser (Neisseria gonorrhoeae), è infatti scarsamente resistente agli stimoli ambientali, può sopravvivere solo qualche ora sul water e viene facilmente inattivato dal calore o da un comune disinfettante.
L'infezione gonococcica può inoltre essere trasmessa durante il parto dalla madre al neonato, determinando nel piccolo la comparsa di una grave congiuntivite e/o di un'artrite settica. Più raramente il contagio può avvenire già durante la gravidanza o nel periodo postpartum; durante la fase gestazionale l'infezione aumenta il rischio di aborto e parto prematuro.
La gonorrea interessa prevalentemente l'apparato genitourinario e si manifesta con secrezioni purulente dal pene o dalla vagina. Queste perdite giallastre, da cui il termine popolare "scolo", si associano ad uno stimolo continuo alla minzione, più o meno accompagnato ad un fastidioso senso di bruciore uretrale. Questi sintomi compaiono generalmente dopo 2-7 giorni dal contagio, più frequentemente nel maschio rispetto alla femmina, dove l'infezione è spesso asintomatica.

Ogni anno si diagnosticano nel mondo oltre 64 milioni casi di nuove infezioni. Fino a qualche tempo fa in Italia non era frequente (circa 200-300 casi l’anno) ma negli ultimi anni i casi osservati sono saliti ad oltre 500.

L'infezione può essere trasmessa attraverso rapporti vaginali, anali o anche orali. La madre infetta può trasmettere l’infezione al neonato. E' possibile la trasmissione dai genitali ad altre parti del corpo: attraverso le mani tipicamente si contagia l’occhio. Un uomo ha il 30% di probabilità di infettarsi dopo un singolo rapporto con una donna infetta; viceversa, le probabilità per una donna che ha un rapporto con un uomo infetto salgono fino all’80%. La contagiosità delle infezioni non curate può durare anche 5-6 mesi.

Sintomi e segni in genere compaiono entro 5 - 8 giorni dal contatto sessuale.
Uomo: bruciore, prurito o difficoltà ad urinare e abbondanti perdite, spesso purulente, dalla punta del pene, che può irritarsi e gonfiare.
Donna: prurito e bruciore ad urinare e perdite vaginali anomale; i genitali esterni si possono infiammare ed il rapporto sessuale è doloroso. In rari casi è presente sanguinamento intermestruale, dolore al basso ventre. Spesso però nelle donne la malattia non dà alcun sintomo.
Per entrambi: in caso di trasmissione attraverso sesso anale possono comparire dolore anale, perdite o modesto sanguinamento; le forme anali il più delle volte non provocano disturbi. L’infezione della gola è possibile ma è asintomatica nel 99% dei casi. Possono comparire congiuntivite, in caso di infezione oculare, o macchioline sulla pelle, se l'infezione si diffonde a tutto il corpo.



Frequente tra i maschi omosessuali e nelle donne, dove può trasmettersi anche per autocontaminazione da materiale infetto di origine vaginale, la gonorrea anorettale è generalmente asintomatica. Qualora comporti manifestazioni cliniche, si associa a sintomi come prurito o dolore anale durante la defecazione, sensazione urgente di defecare e perdite ematiche o mucopurolente. Anche l'infezione orale non provoca generalmente sintomi particolari che comunque, quando compaiono, difficilmente vanno oltre una semplice irritazione della gola e delle tonsille.

Se trascurata, può portare ad infezioni più estese. Nell’uomo l’infiammazione può colpire testicoli e prostata: se non curata nel tempo, può causare restringimenti delle vie urinarie che portano a difficoltà urinarie. Nella donna l’infezione può colpire le ghiandole intorno alla vulva, diffondersi ai genitali interni causando la MIP o sterilità. In entrambi i sessi può, seppur raramente, determinare un'infezione generalizzata che colpisce il cuore e il cervello. E’ possibile anche l'infezione delle articolazioni. In un caso su tre, insieme alla gonorrea si può contrarre la clamidia, che si manifesta dopo 15 - 30 giorni.

Per la donna che contrae la gonorrea in gravidanza aumenta il rischio di aborto o di parto prematuro; il neonato può infettarsi durante il parto e avere congiuntivite.

Le persone con infezione da gonorrea rischiano 5 volte di più di essere contagiate dall’infezione da HIV durante un rapporto non protetto con una persona sieropositiva.

La diagnosi clinica è confermata mediante semplici test di laboratorio; la cura consiste in un ciclo brevissimo (in genere dura un giorno) di antibiotici. Pochi giorni dopo una terapia efficace si è guariti. E' indispensabile il trattamento contemporaneo del/dei partner. Il medico vi prescriverà anche il trattamento contemporaneo della clamidia. La cura delle forme complicate invece è più lunga. Dopo il primo episodio di malattia non si acquisisce la resistenza, quindi se non ci si protegge si può prendere la malattia più volte nella vita.

Tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti nel mese precedente andrebbero avvisati ed avviati ad un controllo medico. E’ necessario astenersi dai rapporti sessuali sino alla fine della terapia per evitare una re-infezione. La cura va fatta in coppia.

Le regole di sesso sicuro sono sempre utili nel diminuire il rischio di acquisire questa infezione. L'uso corretto del preservativo in ogni pratica sessuale è molto efficace nel prevenire la malattia.






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