Il sonnambulismo appare fra i fenomeni più misteriosi e affascinanti della psiconeurologia. Statistiche recenti dicono che colpisce almeno una volta nella vita un bambino su tre, con un picco d’incidenza attorno ai 12 anni, mentre negli adulti l’incidenza è attorno all’1%, ma fortunatamente solo in pochi casi il sonnanbulismo può essere sintomo di patologia: più frequentemente è il segnale di un disturbo di controllo ossessivo compulsivo.
Durante questo tipo di parasonnie i movimenti appaiono scoordinati; la vista e l’udito non funzionano come da svegli e le parole pronunciate spesso sono prive di senso. Tra i fattori scatenanti negli adulti sembra che lo stress sia in primo piano, ma soprattutto gli orari irregolari di riposo (si pensi alle persone che svolgono lavoro con frequenti turni di notte).
Il sonnambulismo è un disturbo del sonno caratterizzato da attività motorie automatiche che, solitamente, sono semplici e fatte quotidianamente.
La fascia di età compresa tra 7 e 12 anni è quella maggiormente colpita (quasi un bambino su tre) e l'incidenza tende a scomparire dopo l'adolescenza. Nel caso il disturbo insorga in un adulto gli specialisti associano il sonnambulismo ad aspetti neurotici, psicotici o nevrotici (isterismo). Il sonnambulismo avviene nella fase tre o quattro del sonno non Rem e quindi i casi di sonnambulismo si verificano nelle prime due, tre ore del sonno. Raramente la durata dei movimenti supera i cinque minuti.
I sonnambuli possono arrivare a uscire dal letto mentre stanno ancora dormendo, e camminare, uscire di casa, mantenendosi in stato di incoscienza. Nonostante le convinzioni popolari, la maggior parte dei sonnambuli non cammina, ma si limita a sedersi sul letto ed esegue gesti ripetitivi come l'atto di lavarsi e vestirsi. Sulle cause le opinioni sono discordanti, anche se tecnicamente vi è una ipereccitabilità della corteccia cerebrale che da un lato impedisce il sonno profondo e dall'altro mantiene attivi i meccanismi di veglia e di sonno. Studi più recenti hanno individuato la causa del sonnambulismo in una alterazione genetica del cromosoma 20. Il gene responsabile, tuttavia, non è stato ancora identificato.
Nei bambini invece, le spiegazioni sembrano di natura psicologica e appaiono legate al tentativo di elaborare le tensioni tipiche della loro età. Non essendo una malattia, ma solo un disturbo, può essere curato con farmaci specifici e grazie a qualche seduta psicologica è possibile risalire alle possibili cause. È opinione comune, invece, che non esista alcun trattamento efficace. Inoltre si pensa che svegliare i sonnambuli sia assai pericoloso: in realtà il vero pericolo è lasciare dormire la persona che soffre di sonnambulismo perché potrebbe provocarsi danni inconsciamente, uscendo in balcone o andando in strada.
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INTERESSANTE , grazie
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