giovedì 1 ottobre 2015

PRANOTERAPIA



Il termine pranoterapia deriva dal sanscrito prāṇa, che significa "respiro vitale, energia vitale", e dal greco antico "θεραπεία (therapéia)", che significa "cura, guarigione" e quindi "terapia".

Il primo centro di pranoterapia nasce in Italia, a Torino, negli anni 1970; a partire dagli anni 1980 la parola "pranoterapia" conosce un successo dapprima presso gli stessi guaritori italiani che operano con l'imposizione delle mani e in seguito, grazie al rilievo mediatico delle pubblicità di numerosi pranoterapeuti, trasmesse dalle prime televisioni locali, la pranoterapia entra rapidamente nella cultura italiana, dapprima come fenomeno di costume (sono molti infatti coloro che si propongono come improbabili cartomanti-pranoterapeuti o astrologi-pranoterapeuti).

La pranoterapia si propone come continuazione ed evoluzione di antiche pratiche tradizionali, presenti solitamente nelle campagne italiane, usate da guaritori che operano con l'imposizione delle mani; integra la tradizione, generalmente legata alla dimensione soprannaturale e alla superstizione, tentando di dare una spiegazione scientifica o presunta tale del fenomeno, assorbendo talvolta le ipotesi del "magnetismo animale" dal mesmerismo e talvolta le ipotesi "energetiche" dalle filosofie orientali, che dalla fine del XX secolo stanno influenzando la medicina alternativa occidentale; a partire dagli anni 1990 la pranoterapia si manifesta come una realtà rilevante in Italia. Nonostante l'origine recente della parola, il fenomeno ha raggiunto una rilevanza tale che in italiano si usa chiamare col nome "pranoterapia" anche tutte quelle pratiche che presumono la guarigione tramite il semplice contatto delle mani di una persona, ritenuta dotata di qualche potere taumaturgico, con la parte malata.

Dalla metà degli anni 2000 si sta cercando di regolamentarne la professione; il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL), l'organo di rilievo costituzionale che ha tra le altre la competenza in merito, si sta avvalendo della consulenza di quattro associazioni di operatori allo scopo di definire i limiti e le competenze per tutelare sia la qualità dei trattamenti ricevuti sia la professionalità degli operatori. Siccome non si tratta di una terapia nel senso medico del termine, sono stati proposti i termini "prano-pratica" e "prano-tecnica". Attualmente un progetto di legge, riguardante tutte le discipline olistiche in generale compresa la prano-pratica, giace in parlamento dal 2006;  ad oggi la prano-pratica è regolamentata come professione solamente nella regione Toscana come disciplina bionaturale.

Fin dall’antichità, l’uomo ha avuto la  necessità per curarsi, di ricorrere alle figure del guaritore, dello sciamano, dell’uomo-medicina, del pranoterapeuta che insieme a erbe medicinali e rituali magici che in sinergia hanno garantito la sopravvivenza in ambienti ostili per la vita umana.
L’ applicazione della pranoterapia viene fatta con l’imposizione delle mani del pranoterapeuta  sul corpo del paziente  ad una distanza di pochi centimetri o apponendo le mani su organi, chacras, o seguendo i punti dei meridiani della Medicina tradizionale Cinese, come viene fatto anche per l’Agopuntura e per lo Shiatsu.



La Pranoterapia serve a ricreare o a rivitalizzare l’energia curativa propria di ogni essere vivente, come fa l’omeopatia, dando al corpo umano la possibilità di reagire alla malattia, diminuendo infezioni, irritazioni, infiammazioni aiutando così il Sistema Immunitario a ristabilire l’omeostasi.
Spesso si parla della differenza tra la Pranoterapia ed il Reiki, ebbene nella Pranoterapia si ha un passaggio del prana, dell’energia dell’operatore che tramite  le sue mani viene trasmessa nel corpo del paziente, nel reiki invece, l’operatore viene considerato un ponte tra l’energia universale ed il paziente.
Il Pranoterapeuta è una persona che possiede un’energia, un campo elettromagnetico vitale più forte della pluralità delle persone; grazie a questo “dono”, con l’imposizione delle mani esso può aiutare nel risolvere disturbi e/o patologie in maniera olistica (holos = intero) termine usato per indicare un approccio che cerca di vedere le persone nella loro interezza, l’individuo nella sua completezza e non la somma delle parti, fisiche o psichiche più o meno malate, ed è grazie a questo potenziale bioelettricomagnetico che il pranoterapeuta può riattivare blocchi energetici o psichici.

I pranoterapeuti avanzano alcune ipotesi per avvalorare il presunto funzionamento della pranoterapia pur non essendo alcuna di esse scientificamente provata.

Secondo l'ipotesi psicosomatica, priva di riscontri oggettivi, ogni malattia sarebbe psicosomatica in quanto le costituzione psicofisica del malato potrebbe avere un peso nell'insorgenza e nel decorso delle affezioni, ogni patologia influenzerebbe poi anche la psiche.

Le affezioni psicosomatiche sarebbero perciò dovute ad uno squilibrio di quello che i pranoterapeuti chiamano sistema psico-neuro-endocrino-immunologico che, quando si protraesse nel tempo e superasse la soglia di tolleranza, diventerebbe la causa o la concausa del disturbo fisico. Su questa convinzione si basano molte ricerche volte a trovare il nesso causale fra stress e malattia.

Secondo i pranoterapeuti la pranoterapia, e il trattamento aurico in particolare, comporterebbero non soltanto cambiamenti fisici ma anche psicologici, mentali ed emotivi, nel paziente. Il primo passo per raggiungere la buona salute consisterebbe nel non negare l'esistenza di un problema e nel non reprimere i sentimenti che questo suscita. La strada che conduce alla guarigione si articolerebbe poi in sette tappe, che ricalcano lo schema formulato da Elisabeth Kubler Ross sugli stadi della morte.

La Kubler Ross ha individuato cinque fasi di avvicinamento alla morte in malati terminali:

il rifiuto
la rabbia
il patteggiamento
la depressione
l'accettazione
Nel percorso verso la salute vi sono altre due tappe successive:

la rinascita
la ristrutturazione
L'ipotesi energetica, anch'essa priva di riscontri oggettivi, si basa sull'assunto che ogni cosa nell'universo sia costituita da una particolare forma di energia e che quindi anche l'uomo sarebbe il prodotto di cosiddetti campi energetici.



Nella tradizione indiana quest'energia prende il nome di prana da cui il nome di pranoterapia, ed è considerata l'elemento base delle diverse forme di vita.

Secondo questa ipotesi, esisterebbero dei micro campi magnetici causati dal flusso di entità chiamate biofotoni, servendosi di una cosiddetta immunoneuromodulazione farebbe attivare le difese immunitarie dell'organismo mediante la stimolazione delle zone linfatiche e di riflessi nervosi e farebbe avvenire la liberazione di "endorfine". In base a ciò, l'azione riequilibratrice energetica, si servirebbe dei chakra, che sarebbero delle specie di centraline bioenergetiche del corpo umano.

In tutti gli studi scientifici volti a comprovare eventuali poteri pranoterapici, tuttavia, non si è mai assistito ad alcuna irradiazione di energia paranormale da parte dei pranoterapeuti, né è mai stata trovata alcuna prova che gli stessi fossero in grado di produrre effetti benefici sul corpo di persone malate.

Il concetto che sta alla base dell'ipotesi naturale è l'energia vitale (prana). Il prana si troverebbe in tutte le cose animate, circondandole e penetrandole, per cui l'apparente mancanza di vita sarebbe dovuta a una minore manifestazione di questa energia.

Il prana sarebbe presente in tutte le manifestazioni della natura. Analogamente all'assimilazione dell'ossigeno nel sangue, il prana verrebbe concentrato nel sistema nervoso e scambiato con tutti i tessuti, donando loro forza e vitalità.

Gran parte delle persone che si sottopongono alla pranoterapia, avvertono sensazioni di diversa natura, quali calore, pesantezza, vento, freddo, benessere diffuso, sensazioni di svuotamento mentale, rilassamento, pizzicori, correnti elettriche.

Essendo il prana un concetto religioso mutuato dall'Induismo, tale pratica dovrebbe essere utilizzata per il benessere spirituale, tuttavia alcuni operatori e associazioni di operatori propongono la pranoterapia come pratica terapeutica, nonostante non abbia mai avuto alcun riscontro scientifico riguardante l'efficacia ad eccezione dell'effetto placebo.

In Italia da alcuni anni, allo scopo di tutelare sia la qualità dei trattamenti ricevuti sia la professionalità dei praticanti, alcune associazioni di operatori collaborano con il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) per definire limiti e competenze e regolamentarne la professione; per questo motivo, non essendo la pratica una terapia in senso medico, sono stati proposti i termini alternativi prano-pratica e prano-tecnica. Ad oggi la professione della prano-pratica è regolamentata solamente nella regione Toscana come disciplina bionaturale.

La pranoterapia si differenzia dalla pratica simile del reiki, al di là della terminologia utilizzata (prana e ki sono concetti paragonabili), in quanto nella pranoterapia si presuppone un passaggio di prana tra il corpo dell'operatore e il corpo del paziente mentre nel reiki l'operatore è considerato un mezzo per il presupposto passaggio di Rei, intesa come energia formante l'universo, e il paziente.

La pranoterapia non va confusa con il Pranic Healing, che è una disciplina spirituale complessa, basata anch'essa sul prana, ma che utilizza il concetto in modo differente ed elabora diverse tecniche oltre alla semplice imposizione delle mani.

La pranoterapia si fonda su basi filosofiche; tratto distintivo della pranoterapia è dato dalla gran parte di quei guaritori che, operando con l'imposizione delle mani, attribuiscono questa loro supposta capacità guaritrice ad un qualcosa (che alcuni chiamano "fluido", altri "forza" e altri "energia") che proverrebbe dall'interno del proprio corpo e, attraversando le mani, entra nel corpo del ricevente. Il termine "prana", introdotto per dare un nome a questo "qualcosa", è stato accolto con grande successo da numerosi guaritori italiani senza però mutuarne il significato religioso induista.

La pranoterapia si basa sui seguenti presupposti:

che esista il prana (o comunque un "fluido", una "forza" o un'"energia" a cui si può dare il nome di prana) il quale è presente in ogni corpo umano e in ogni organo del corpo umano, in maggiore o minore quantità da individuo a individuo e da organo a organo;
che il prana in un corpo o in un organo possa trovarsi in stati di maggiore o minore equilibrio, fino a trovarsi in stati di maggiore o minore squilibrio, e che all'equilibrio di prana corrisponda il benessere (del corpo o dell'organo) mentre allo squilibrio di prana corrisponda il malessere e addirittura la malattia;
che il prana si possa trasferire dal corpo dell'operatore al corpo del ricevente tramite l'imposizione delle mani in corrispondenza del malessere e che questo trasferimento possa riportare l'equilibrio nel prana (e quindi il benessere) di chi riceve.
Il primo punto fa parte della sfera religiosa o spirituale di una persona e dunque si trova al di fuori dell'indagine scientifica.



Il secondo punto, sostenendo che l'origine dei malesseri e delle malattie sia da attribuire a squilibri di una presunta "forza" o "energia" interna all'organismo, entra già in conflitto con la medicina in quanto è ormai provata l'esistenza di agenti patogeni (ossia in grado di causare malattie) la cui origine è esterna all'individuo.

Il terzo punto si può comunque sottoporre ad analisi sperimentale ed infatti sono stati effettuati diversi esperimenti volti a verificare se questo supposto passaggio di prana può migliorare le condizioni di un paziente, ma l'unica prova di efficacia riscontrata su pazienti sottoposti a pranoterapia è la stessa di un placebo.

Secondo la delibera del Consiglio regionale toscano n.1 del 28 gennaio 2009, il professionista di prano-pratica può operare secondo le seguenti competenze:

« Con una approfondita conoscenza delle funzionalità bio-elettromagnetiche dell'organismo, delle leggi dell'omeostasi bioenergetica e dell'interazione di campo tra esseri umani come viene inteso dalle grandi filosofie orientali, opera attraverso l'apposizione delle mani sia a piccola distanza che a contatto superficiale su specifiche zone del corpo con tecniche codificate, per stimolare i processi vitali della persona al fine di mantenere e rafforzare lo stato di benessere; inoltre educa a comportamenti che contribuiscono al benessere della persona attraverso il suo riequilibrio bioenergetico. »
(Consiglio regionale toscano)
Il presupposto fondamentale nell'evoluzione di questa definizione è che l'operatore non interviene per ripristinare uno stato di benessere partendo da uno stato di malessere (ossia non cura e non può curare nel senso medico del termine), bensì interviene per mantenere e rafforzare uno stato di benessere già esistente; in questo senso la prano-pratica è considerata, insieme con altre discipline definite "bionaturali", una medicina complementare dalla regione Toscana.

La Chiesa cattolica, mediante un documento della Conferenza Episcopale Italiana del 7 luglio 2000 sulle istituzioni sanitarie cattoliche, invita alla prudenza riguardo alle medicine alternative tra cui la pranoterapia: "un gruppo assai eterogeneo di pratiche terapeutiche, più o meno diffuse, più o meno conosciute. Senza entrare nel merito di una loro possibile efficacia, bisogna rilevare innanzitutto la possibilità di un eventuale danno per il paziente che vi si sottoponga, abbandonando al contempo una terapia più “tradizionale” ma di provata efficacia. Il secondo, più delicato problema, anche di ordine pastorale per la Chiesa, riguarda il possibile coinvolgimento, da parte di alcune di esse, con filosofie orientali difficilmente compatibili con la fede cattolica e qualche volta persino accompagnate da pratiche occultistiche. Pertanto la Chiesa deve sentirsi fortemente interpellata ad approfondire il problema, acquisendo la necessaria competenza per un sicuro discernimento, nel rispetto della metodologia scientifica che riconosce nella medicina una scienza sperimentale. In particolare, occorre chiedersi se il ricorso sempre più frequente alla medicina non convenzionale non sia per caso l’effetto di non adeguate applicazioni della medicina allopatica." (Ufficio nazionale CEI per la pastorale della sanità).







Abbiamo creato un SITO
per Leggere Le Imago
Poni una Domanda
e Premi il Bottone il
Sito Scegliera' una Risposta a Random
Tra le Carte che Compongono il Mazzo
BUON DIVERTIMENTO
gratis

PER TABLET E PC

LE IMAGO
.

 ANCHE

PER CELLULARE


NON SI SCARICA NIENTE
TUTTO GRATIS


DOMANDA
CLIK
E
RISPOSTA

FAI VOLARE LA FANTASIA 
NON FARTI RUBARE IL TEMPO
 I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
 OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO 
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
 MUNDIMAGO
http://www.mundimago.org/
.

.

Nessun commento:

Posta un commento

Eseguiamo Siti e Blog a prezzi modici visita: www.cipiri.com .

Elenco blog Amici

  • PIOGGIA AUTUNNALE - Autunno la stagione più ricca di piogge e di colori: giallo, rosso nei colori delle foglie, come grigio e smorto in quelli del cielo e, per giunta, brum...
    4 anni fa
  • IL FRAGOLINO - Il fragolino è una bevanda, ferma o frizzante, diffusa nel Nord Italia, ottenuta dalla vinificazione di uva della specie Vitis labrusca (o dei suoi ibri...
    4 anni fa
  • INSETTI.....EXTRACOMUNITARI - . Insetti sconosciuti e vespe provenienti da Cina e Medio Oriente stanno raggiungendo con maggiore frequenza la nostra Penisola. Tutta colpa dei cambiame...
    4 anni fa
  • CAPELLI BLU - La prima a tingersi i capelli di blu è stata l'attrice Lucia Bosé. Oggi frotte di ragazze giovani e giovanissime ambiscono ad avere i capelli blu. Ma, c...
    5 anni fa
  • AMOR SACRO E AMOR PROFANO - . “Amor sacro e Amor profano” è il titolo che abitualmente si da ad uno dei capolavori di Tiziano, gemma della Galleria Borghese. Il quadro è un’opera di...
    6 anni fa
  • PESCE VOLPE - Aristotele, nel suo Historia Animalia, parlava dello squalo volpe: il pensatore e scienziato greco descriveva questi squali come animali molto astuti, p...
    6 anni fa

Elenco blog amici