venerdì 2 ottobre 2015

VAGINOPLASTICA



L’imene è la membrana che restringe l’apertura della vagina, in modo da chiudere solo parzialmente il collegamento tra questa e i genitali esterni. È un tessuto mucoso, ricco di fibre elastiche che presenta un’apertura centrale destinata ad allargarsi in seguito ai rapporti sessuali. L’imene però assume forma e consistenza diverse da donna a donna: l’apertura centrale può per esempio essere arrotondata, a semiluna, oppure presentare più di un foro. Il tessuto può essere molto elastico, oppure talmente consistente e spesso da richiedere, in rari casi, un’incisione chirurgica che renda possibile la penetrazione. In generale è durante il primo rapporto sessuale che si producono lacerazioni, ma può anche accadere che la membrana sia così elastica da non essere intaccata dalla penetrazione. Le lacerazioni possono essere accompagnate da lieve dolore, o perdite di sangue, a seconda della diversa vascolarizzazione del tessuto.

Pare che sempre più donne si rivolgano al chirurgo estetico per chiedere interventi per vaginoplastica, lipostruttura delle grandi labbra e lifting del monte di Venere.

Il boom di interventi di questo genere si è registrato a partire dagli USA un po’ in tutto il mondo. In Australia, ad esempio, secondo i dati diffusi da un recente studio di Medicare, nell’ultimo decennio le operazioni di ringiovanimento vaginale sarebbero addirittura triplicate. In Spagna nell’ultimo anno c’è stato un incremento del 20%. In Inghilterra del 30% dal 2006 ad oggi. E l’Italia non è certo da meno, gli interventi di vaginoplastica sono in crescita, come riportano i diversi istituti che se ne occupano.



A dispetto della crisi  perché rifarsi il look laggiù costa: per una lipostruttura delle grandi labbra si arriva a spendere fino a 3.400 euro; per il lifting del monte di Venere e la vaginoplastica fino a 5.000 euro ad intervento.
E poi ai saldi, per 1.200-2.500 euro, c’è la ricostruzione dell’imene intesa come recupero della verginità, e preferiamo non commentare perché considerare la verginità un valore è a dir poco umiliante per una donna, e questa smania di recuperarla è inqualificabile e si commenta da sola.

Ma perché ci si rifa le parti intime? Come per la gran parte degli interventi di chirurgia estetica, pare che tutto nasca dall’insicurezza e del disagio ma anche e soprattutto dalla voglia di apparire, e sentirsi, più sexy.
Una rivista americana ha tracciato il profilo della paziente tipo: intorno ai 40, professionista, con alle spalle gravidanze pregresse, oscillazioni di peso o traumi. Intervenire su quello che è il fulcro della femminilità la farebbe sentire più a suo agio. Gli interventi di chirurgia vaginale, secondo l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery, sono la terza procedura chirurgica la cui richiesta è più in crescita al momento.

Ancora si dibatte se nel duemila si possa parlare di verginità come un valore, dal momento che difficilmente si trovano ragazzi che aspettano l'unione matrimoniale per consacrare la prima volta, nonostante convinzioni religiose, etiche e morali.
L'approccio alla sessualità cambia da cultura a cultura e da paese a paese, c'è chi si ferma più sull'aspetto fisiologico e c'è chi mette l'accento sull'aspetto simbolico.
In un panorama così multisfaccettato, l'invenzione di un imene artificiale prodotto in Cina per simulare la verginità apre spazio a mille interrogativi e fa riflettere su quanto ancora arrivare illibate al matrimonio possa rappresentare un mito o anche qualcosa di più.
Che l'idea sia arrivata dalla Terra di Mezzo non sorprende, dal momento che in Cina le relazioni prematrimoniali ancora non sono viste di buon occhio, e il prodotto era uno di quelli che andava per la maggiore nelle vendite online.



L'imene artificiale, noto anche come kit verginità artificiale, è un tipo di protesi membranosa creata allo scopo di simulare un imene intatto umano, che rilascia liquido rosso al momento del rapporto, fingendo la rottura dell'imene vero e 'garantendo' la verginità della donna.
Riparazione dell'imene, ricostruzione dell'imene, chirurgia dell'imene o revirgination sono tutti termini che si riferiscono a Hymenoplasty - interventi di chirurgia estetica che ripristinano l'imene femminile. Mentre la procedura Hymenoplasty richiede il ricovero in una clinica e può costare migliaia di dollari, l'imene artificiale è una soluzione più economica e conveniente.
Pensare che le donne ancora si trovano ad usare questi stratagemmi per proteggere e difendere la propria dignità lascia davvero perplessi, se non sgomenti, e la mente riporta anche al Belpaese, quando per dare una prova concreta della verginità della donna, nell'Italia meridionale era tradizione esporre sul terrazzo, alla finestra o sul balcone le lenzuola che avevano ospitato i coniugi nella loro prima notte di nozze. Mettendo in bella vista le tracce di sangue, infatti, si dimostrava che la sposa era effettivamente illibata. L'usanza aveva risvolti tragicomici quando le tracce di sangue, per varie ragioni, non c'erano: si suppliva allora con sangue animale...
Inoltre, considerare la verginità solo un fattore fisiologico è molto riduttivo e taglia fuori tutta la parte emotiva, affettiva, morale che è l'essenza della relazione e forse l'aspetto a cui veramente vale la pena dare legittimità.
Ad ogni modo attualmente è stata vietata in Cina la vendita online dell'imene artificiale. La decisione delle autorità è arrivata dopo che un team di esperti ha dichiarato pericoloso il prodotto perchè contiene sostanze che possono causare serie infezioni.
Sulla confezione, c'è scritto che il prodotto non solo «ripristina il divertimento nel matrimonio delle donne», ma anche che «previene infezioni batteriche, elimina gli odori, promuove il metabolismo delle donne, migliora la vita sessuale e migliora la qualità della vita coniugale». La notizia ha scatenato i commenti di protesta di molte ragazze che su internet chiedono se si riesce a trovare il prodotto al mercato nero, bypassando i divieti della vendita online. Fino ad ora veniva venduto sul portale commerciale più famoso in Cina a 37 yuan, circa 4 euro, più spese di spedizione.
Insomma, c'è davvero un rimedio a tutto, ma forse varrebbe la pena trovare una coerenza interna e conquistare i propri diritti per altre vie.

L'assorbente interno non interferisce in alcun modo con la verginità femminile. L'imene è una sottile membrana flessibile che ricopre parzialmente l'apertura della vagina: le donne che non hanno consumato alcun rapporto sessuale presentano un imene intatto. L'inserimento dei tamponi non può causare la rottura dell'imene, poiché va inserito attraverso la stessa apertura che permette il passaggio del flusso mestruale.

Molti storici e antropologi fanno notare come in realtà anche nelle culture che attribuiscono grande valore alla verginità, come accadeva nelle culture occidentali prima della rivoluzione sessuale, si riscontra comunque una notevole attività sessuale pre-matrimoniale, nelle tipologie che non implicano penetrazione vaginale: si parla dunque di una "verginità tecnica". Pur non essendovi lacerazione dell'imene, ad esempio, si è fatto ricorso a rapporti sessuali di altro tipo: orale, anale, masturbazione, o simulazione del coito tra le gambe. Analogamente, nell'odierna gioventù iraniana la pratica più diffusa è il lapai, che consiste nello stringere il sesso dell'uomo tra le gambe della donna in modo da simulare il coito. Lapai significa letteralmente «in mezzo alle gambe.




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